Noxon

29 marzo 2024

Noxon


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Cos'è Noxon (lornoxicam)


Noxon è un farmaco a base di lornoxicam, appartenente al gruppo terapeutico Analgesici FANS.

A cosa serve Noxon e perchè si usa


  • Trattamento del dolore moderato e grave.
  • Trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione associati ad affezioni reumatiche flogistiche o degenerative.

Indicazioni: come usare Noxon, posologia, dosi e modo d'uso


Trattamento del dolore moderato e grave: una dose iniziale di 16 mg seguita da una dose di 8 mg, fino ad un massimo di 32 mg nelle prime 24 ore. Le dosi giornaliere successive non dovrebbero superare i 16 mg.

Affezioni reumatiche infiammatorie e degenerative

Il regime posologico appropriato dovrà essere stabilito in base alla risposta individuale del paziente. La dose giornaliera raccomandata è di 8-16 mg ripartiti di norma in due somministrazioni.

L'uso del prodotto è riservato al trattamento di pazienti adulti.

Sotto trattamento il paziente dovrà essere seguito per definire lo schema posologico ottimale. La durata del trattamento dipende dal tempo e dalla durata della malattia.

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della durata più breve possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere sezione 4.4).

La dose massima raccomandata nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata o insufficienza epatica moderata è di 12 mg/die in 2 o 3 somministrazioni (vedere sezione 4.4)

La dose massima raccomandata nei pazienti con disturbi gastrointestinali è di 8 mg/die. NOXON va assunto con una sufficiente quantità di liquido prima dei pasti.

Nel trattamento di pazienti anziani (vedere sezione 4.4), la posologia dev'essere attentamente stabilita dal medico, che dovrà valutare un'eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.

Istruzioni per l'uso

Le compresse di NOXON recano una linea di incisione centrale su uno dei due lati, ciò ne consente la facile divisione in due parti mediante una semplice pressione sul lato riportante l'incisione.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Noxon


NOXON è controindicato nei seguenti casi:
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
  • ipersensibilità (sintomi come asma, rinite, angioedema od orticaria) all'acido acetilsalicilico (ASA) o ad altri antiinfiammatori non steroidei (FANS);
  • emorragia gastrointestinale, cerebrovascolare o altri fenomeni emorragici
  • precedenti episodi di emorragia o perforazione gastrointestinale associati a precedenti terapie con FANS
  • episodi di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento) precedenti o in corso
  • trombocitopenia;
  • grave insufficienza renale (creatinina sierica > 700 μmol/L)
  • grave insufficienza epatica;
  • gravidanza accertata o presunta, allattamento, età pediatrica (vedere sezione 4.6).
  • grave scompenso cardiaco.

Noxon può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Lornoxicam è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza e non deve essere assunto durante il primo e secondo trimestre di gravidanza (parto incluso), poichè non sono disponibili dati clinici in tali condizioni.

Non ci sono sufficienti dati relativamente all'impiego di lornoxicam in donne gravide. Gli studi negli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere la sezione 5.3).

L'inibizione della sintesi di prostraglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostraglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si ritiene che il rischio aumenti con l'aumentare del dosaggio e della durata del trattamento. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di incrementare la perdita dell'embrione prima e dopo l'impianto e la letalità embrio-fetale.

Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, gli inibitori della sintesi di prostaglandina non dovrebbero essere somministrati a meno che non sia chiaramente necessario.

Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare) e a una disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale e quindi ad una ridotta quantità di liquido amniotico. Al termine della gravidanza, gli inibitori della sintesi di prostaglandina possono esporre la madre e il feto a un prolungamento del tempo di sanguinamento e all'inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Quindi, l'impiego di lornoxicam è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere sezione 4.3)

Allattamento

Non sono disponibili dati relativi alla escrezione di lornoxicam nel latte materno. Lornoxicam è escreto nel latte dei ratti a concentrazione relativamente elevate. Pertanto NOXON non va somministrato durante l'allattamento.

Quali sono gli effetti indesiderati di Noxon


Gli eventi avversi più comunemente osservati con i FANS sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere sezione 4.4).

Dopo somministrazione di FANS sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere sezione 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

Circa il 20% dei pazienti trattati con lornoxicam può incorrere in reazioni avverse. Gli eventi indesiderati più frequenti di lornoxicam includono nausea, dispesia, indigestione, dolore addominale, vomito e diarrea. Sulla base degli studi disponibili questi sintomi sono stati generalmente osservati in meno del 10% dei pazienti.

In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione ed insufficienza cardiaca.

Studi clinici e studi epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) può essere associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus) (vedere sezione 4.4). I dati sono insufficienti per escludere un tale rischio con lornoxicam.

Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Infezioni ed infestazioni:

Rari: faringite.

Patologie del sistema emolinfopoietico:

Rari: anemia; trombocitopenia; leucopenia, aumento del tempo di coagulazione,

Molto rari: ecchimosi. I FANS, come effetto classe, possono causare disordini ematologici potenzialmente gravi, quali neutropenia, agranulocitosi, anemia aplastica ed anemia emolitica.

Disturbi del sistema immunitario:

Rari: ipersensibilità, anafilassi, reazioni anafilattoidi.

Metabolismo e disturbi dell'alimentazione:

Non comuni: anoressia, variazioni di peso

Disturbi psichiatrici:

Non comuni: insonnia, depressione.

Rari: confusione, nervosismo, agitazione.

Patologie del sistema nervoso:

Comuni: cefalea lieve e transitoria, vertigini

Raro: sonnolenza parestesie, alterazioni del gusto, tremori, emicrania.

Molto rari: meningite asettica in pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico e da disordini di varia natura al tessuto connettivo.

Patologie dell'occhio:

Non comuni: congiuntivite

Rari: disturbi della visione.

Patologie dell'orecchio e del labirinto:

Non comuni: vertigini, tinnito

Patologie cardiache:

Non comuni: palpitazioni, tachicardia, edema, scompenso cardiaco

Patologie vascolari:

Non comuni: rossore, edema

Rari: ipertensione, vampate di calore, emorragia, ematoma

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Non comuni: rinite

Rari: dispnea, tosse, broncospasmo

Patologie gastrointestinali:

Comuni: nausea, dolore addominale, dispesia, diarrea, vomito

Non comuni: costipazione, flatulenza, eruttazione, secchezza delle fauci, ulcera gastrica, gastrite, dolore del tratto addominale superiore, ulcera duodenale e ulcerazione della bocca

Rari: melena, ematemesi, stomatite, esofagite, reflusso gastro–esofageo, disfagia, stomatite aftosa, glossite, emorragia gastrointestinale, ulcera peptica perforata.

Patologie epatobiliari:

Non comuni: aumento dei livelli dei parametri della funzione epatica , SGPT (ALT) o SGOT (AST)

Molto rari: epatotossicità, compresi per es. insufficienza epatica, epatite, ittero e colestasi.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comuni: rash, prurito, aumento della sudorazione rash eritematoso, angioedema e orticaria, alopecia.

Rari: dermatite, eczema, porpora.

Molto rari: edema, reazioni bollose come eritema multiforme, Sindrome di Stevens Johnson, necrolisi tossica epidermica.

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo:

Non comuni: artralgia

Rari: dolore delle ossa, spasmi muscolari, mialgia

Patologie renali e urinarie:

Rari: nitturia, nefrite interstiziale, sindrome nefrotica, necrosi papillare, nefropatia membranosa, disturbi della minzione, aumento dell'azoto ureico nel sangue e dei livelli di creatinina.

Molto rari: lornoxicam può far precipitare un'insufficienza renale acuta in pazienti con danno renale preesistente ed il cui mantenimento del flusso ematico renale dipende dalla prostaglandina renale (vedere paragrafo 4.4). La nefrotossicità in varie forme, comprendenti nefrite e sindrome nefrotica, è stata associata ai FANS come effetto classe.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Non comuni: malessere, edema facciale.

Rari: astenia

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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