24 aprile 2024
Osteofosd3
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Cos'è Osteofosd3 (calcio fosfato + colecalciferolo)
Osteofosd3 è un farmaco a base di calcio fosfato + colecalciferolo, appartenente al gruppo terapeutico Integratori minerali, Calcio.
A cosa serve Osteofosd3 e perchè si usa
Trattamento delle deficienze di calcio e vitamina D nell'anziano per ridurre la perdita ossea età correlata. Osteofos-D3 può essere impiegato in aggiunta alla terapia specifica dell'osteoporosi in pazienti a rischio di deficienza combinata di calcio e vitamina D.
Indicazioni: come usare Osteofosd3, posologia, dosi e modo d'uso
Posologia
1 bustina al giorno.
Modo di somministrazione
Versare il contenuto della bustina in un bicchiere. Aggiungere una abbondante quantità di acqua (circa 150 ml) mescolare fino ad ottenere una sospensione omogenea, quindi bere immediatamente.
È consigliabile assumere la preparazione durante o subito dopo il pasto serale.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Osteofosd3
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipercalcemia, ipercalciuria, stati di immobilizzazione prolungata accompagnata da ipercalcemia e/o ipercalciuria, grave insufficienza renale e calcolosi renale. A causa degli elevati dosaggi di calcio e vitamina D, il prodotto non è indicato in gravidanza e durante l'allattamento (vedere sez.4.6)
Osteofosd3 può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
La vitamina D ed i suoi metaboliti passano nel latte materno.
La gravidanza e l'allattamento determinano un aumentato bisogno di calcio e vitamina D. La dose giornaliera raccomandata risulta infatti di 1200 mg e 400 U.I. rispettivamente.
Non vi sono studi sull'utilizzo di Osteofos-D3 durante la gravidanza e l'allattamento. Quindi Osteofos-D3 per gli elevati dosaggi di calcio e di vitamina D non è indicato durante la gravidanza e l'allattamento.
Quali sono gli effetti indesiderati di Osteofosd3
Raramente possono insorgere lievi disturbi gastro-intestinali (nausea, costipazione, diarrea, dolore addominale) e reazioni di ipersensibilità (anafilassi, orticaria e rashes allergici). Sebbene l'ipercalcemia non dovrebbe verificarsi in pazienti con funzione renale conservata, i seguenti sintomi possono indicare la presenza di ipercalcemia: anoressia, nausea, vomito, cefalea, debolezza, apatia, sonnolenza. Manifestazioni più severe possono includere: sensazione di sete, disidratazione, poliuria, nicturia, dolore addominale, ileo paralitico, aritmie cardiache.
Patologie correlate:
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico