19 aprile 2024
Piracetam Aristo
Tags:
Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).
Cos'è Piracetam Aristo (piracetam)
Piracetam Aristo è un farmaco a base di piracetam, appartenente al gruppo terapeutico Psicostimolanti.
A cosa serve Piracetam Aristo e perchè si usa
Trattamento del mioclono corticale, in monoterapia o in combinazione con altri farmaci.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Piracetam Aristo
Ipersensibilità al principio attivo (piracetam) o ad altri derivati del pirrolidone o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Piracetam è controindicato in pazienti con emorragia cerebrale.
Piracetam è controindicato in pazienti con malattia renale allo stadio terminale.
Piracetam non deve essere usato in pazienti affetti da corea di Huntington.
Piracetam Aristo può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
Non sono disponibili dati adeguati sull'uso di piracetam nelle donne in gravidanza. Studi sugli animali non hanno fornito indicazioni di effetti nocivi diretti o indiretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo post natale (vedere paragrafo 5.3).
Il piracetam attraversa la barriera placentare.
I livelli di farmaco nel neonato sono circa il 70-90% di quelli materni. Il piracetam non deve essere usato in gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario, quando i benefici sono superiori ai rischi e le condizioni cliniche della madre richiedono il trattamento con piracetam.
Allattamento
Il piracetam viene escreto nel latte materno e quindi, durante l'allattamento, il trattamento con questo farmaco deve essere evitato o l'allattamento deve essere interrotto. La decisione se interrompere l'allattamento al seno o interrompere la terapia con piracetam deve essere presa tenendo in considerazione i benefici dell'allattamento al seno per il bambino e i benefici della terapia con piracetam per la donna.
Quali sono gli effetti indesiderati di Piracetam Aristo
Gli effetti indesiderati segnalati negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing sono elencati qui di seguito, classificati per sistemi e organi e per frequenza. La frequenza è così definita: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). I dati derivati dall'esperienza post-marketing non sono sufficienti ad avvalorare una stima della loro incidenza nella popolazione da trattare.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Non nota: disturbo emorragico.
Disturbi del sistema immunitario:
Non nota: reazione anafilattoide, ipersensibilità.
Disturbi psichiatrici:
Comune: nervosismo
Non comune: depressione
Non nota: agitazione, ansia, confusione, allucinazioni.
Patologie del sistema nervoso:
Comune: ipercinesia
Non comune: sonnolenza
Non nota: atassia, alterazione dell'equilibrio, epilessia aggravata, cefalea, insonnia.
Patologie dell'orecchio e del labirinto:
Non nota: vertigine.
Patologie vascolari: Raro: tromboflebite, ipotensione.
Patologie gastrointestinali:
Non nota: dolore addominale, dolore alla parte superiore dell'addome, diarrea, nausea, vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non nota: edema angioneurotico, dermatite, prurito, orticaria.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Non comune: astenia
Raro: dolore al sito d'iniezione, piressia.
Esami diagnostici: Comune: aumento ponderale
Segnalazione delle reazioni avverse sospette.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili“.
Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico