Pluscor

25 aprile 2024

Pluscor


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Cos'è Pluscor (bisoprololo fumarato)


Pluscor è un farmaco a base di bisoprololo fumarato, appartenente al gruppo terapeutico Betabloccanti selettivi.

A cosa serve Pluscor e perchè si usa


  • Trattamento dell'ipertensione.
  • Trattamento della cardiopatia coronarica (angina pectoris).

Indicazioni: come usare Pluscor, posologia, dosi e modo d'uso


Adulti: per entrambe le indicazioni il dosaggio è pari a 5 mg di bisoprololo emifumarato una volta al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata a 10 mg di bisoprololo emifumarato una volta al giorno.

La massima dose raccomandata è pari a 20 mg una volta al giorno.

In tutti i casi il dosaggio viene adattato individualmente ed in particolare in base alla frequenza cardiaca ed al successo terapeutico.

Durata della terapia

Il trattamento con bisoprololo è in genere un trattamento a lungo termine. La terapia con Pluscor non deve essere sospesa bruscamente; ne potrebbe conseguire un transitorio peggioramento della condizione. Il trattamento non deve essere sospeso bruscamente soprattutto in pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Si raccomanda una riduzione graduale del dosaggio.

Popolazioni speciali

Pazienti con compromissione della funzione renale o epatica

Solitamente non sono necessari aggiustamenti posologici in pazienti con insufficienza renale o epatica da lieve a moderata. Nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 20 ml/min) e nei pazienti con gravi disfunzioni epatiche non si deve superare la dose giornaliera di 10 mg di bisoprololo emifumarato.

L'esperienza con l'uso del bisoprololo nei pazienti dializzati è limitata; non vi è comunque evidenza che la posologia debba essere modificata.

Pazienti anziani

Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.

Bambini

Non vi è esperienza con bisoprololo nei bambini, pertanto il suo uso non può essere raccomandato in questo gruppo di pazienti.

Somministrazione

Le compresse devono essere inghiottite con un poco di liquido, al mattino con o senza cibo e non devono essere masticate.


Controindicazioni: quando non dev'essere usato Pluscor


Bisoprololo è controindicato in pazienti con:

  • insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena;
  • shock cardiogeno;
  • blocco atrio-ventricolare di II o III grado (senza pace-maker);
  • sindrome del nodo del seno;
  • blocco seno-atriale;
  • bradicardia sintomatica;
  • ipotensione sintomatica;
  • grave asma bronchiale o grave malattia polmonare ostruttiva e cronica;
  • grave forma di occlusione arteriosa periferica o grave forma della sindrome di Raynaud;
  • feocromocitoma non trattato (vedere sez. 4.4);
  • acidosi metabolica;
  • ipersensibilità al bisoprololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Pluscor può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Il bisoprololo ha effetti farmacologici che possono determinare effetti dannosi durante la gravidanza e/o nel feto/neonato. In generale i beta-bloccanti riducono la perfusione placentare, che si associa con un ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti indesiderati (ad es. ipoglicemia e bradicardia). Se la terapia con beta-bloccanti è necessaria sono preferibili i beta-bloccanti beta 1 selettivi.

Pluscor  non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. In tal caso monitorare il flusso ematico utero-placentare e la crescita fetale. Considerare terapie alternative in caso di effetti nocivi sulla gravidanza e sul feto. Monitorare il neonato attentamente in quanto i sintomi di ipoglicemia e bradicardia si manifestano generalmente entro i primi tre giorni.

Allattamento

Non è noto se il farmaco sia escreto nel latte materno nè vi sono dati sulla sicurezza dell'esposizione del neonato al bisoprololo. Quindi si sconsiglia di assumere il bisoprololo durante l'allattamento.


Quali sono gli effetti indesiderati di Pluscor


Le seguenti definizioni si applicano alla terminologia di frequenza usata di seguito:

Comuni (≥ 1% e <10%), non comuni (≥ 0.1% e <1%), rari (≥ 0.01% e <0.1%), molto rari (< 0.01%).

Accertamenti diagnostici

Rari: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALT, AST)

Alterazioni cardiache

Non comuni: Disturbi della conduzione AV, peggioramento di una insufficienza cardiaca pre-esistente, bradicardia

Disturbi del Sistema Nervoso

Comuni: capogiri*, cefalea*

Rari: sincope

Disturbi della vista

Rari: ridotta lacrimazione (se ne tenga conto se il paziente fa uso di lenti a contatto)

Molto rari: congiuntivite

Alterazioni dell'Apparato uditivo e vestibolare

Rari: disturbi all'udito

Alterazioni dell'Apparato respiratorio, del torace e del mediastino

Non comuni: broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o anamnesi di malattia ostruttiva respiratoria

Rari: rinite allergica

Alterazioni dell'Apparato gastrointestinale

Comuni: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, stipsi

Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo

Rari: reazioni di ipersensibilità come prurito, arrossamento, rash.

Molto rari: alopecia. I beta bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi oppure indurre eruzione cutanea in forma di psoriasi.

Alterazione dell'apparato muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo

Non comuni: debolezza muscolare e crampi

Alterazioni del sistema vascolare

Comuni: sensazione di freddo o formicolio alle estremità, ipotensione.

Disturbi generali

Comuni: affaticamento*

Non comuni: astenia

Alterazioni del Sistema epatobiliare

Rari: epatite

Disordini del sistema riproduttivo e della mammella

Rari: disturbi della funzione sessuale maschile

Disturbi psichiatrici

Non comuni: depressione, disturbi del sonno

Rari: incubi, allucinazioni

* Questi sintomi si manifestano per lo più all'inizio della terapia. Essi sono generalmente di lieve intensità e regrediscono in 1-2 settimane.


Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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