17 aprile 2024
Ranitidina Pensa
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Cos'è Ranitidina Pensa (ranitidina cloridrato)
Ranitidina Pensa è un farmaco a base di ranitidina cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antiulcera.
A cosa serve Ranitidina Pensa e perchè si usa
Ulcera duodenale, ulcera gastrica benigna, incluse quelle associate al trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei, ulcera recidivante, ulcera post-operatoria, esofagite da reflusso, sindrome di Zollinger-Ellison.
La ranitidina è anche indicata in quelle condizioni come la gastrite o la duodenite quando associate a ipersecrezione acida.
Indicazioni: come usare Ranitidina Pensa, posologia, dosi e modo d'uso
La dose abituale è di 300 mg al giorno:
150 mg alla mattina e 150 mg alla sera.
Nei pazienti con ulcera gastrica o duodenale può essere somministrata in alternativa 1 compressa da 300 mg, in un'unica somministrazione, alla sera prima di coricarsi.
Inoltre nelle seguenti situazioni: pazienti portatori di ulcere di grandi dimensione e/o forti fumatori e nell'esofagite peptica severa, può essere utile aumentare la posologia fino a 600 mg al giorno, ritornando appena possibile allo schema posologico standard e sotto diretto controllo del medico.
Nella profilassi dell'emorragia da ulcera da stress in pazienti gravi o dell'emorragia ricorrente in pazienti affetti da ulcera peptica sanguinante, i pazienti in corso di terapia con ranitidina per via parenterale considerati ancora a rischio, non appena riprende l'alimentazione per bocca, possono essere trattati con 2 compresse da 150 mg al dì. Ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcera recidivante, ulcera post-operatori:
La dose giornaliera raccomandata di 300 mg per un periodo di 4 settimane è in grado di guarire la maggior parte delle ulcere. Se necessario il trattamento può essere prolungato fino a 6-8 settimane.
In caso di ulcere conseguenti a trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e/o nel caso fosse necessaria la prosecuzione della terapia con tali farmaci, il dosaggio raccomandato è di 300 mg per 8 settimane. Può essere necessario protrarre il trattamento fino a 12 settimane.
In caso di pazienti portatori di ulcere di grandi dimensioni e/o forti fumatori, può essere maggiorane utile la somministrazione di 300 mg, due volte al giorno.
Nei pazienti in cui, dopo la risposta positiva alla terapia a breve termine, è desiderabile mantenere l'effetto sulla secrezione gastrica, particolarmente in quella tendenza a recidive degli episodi ulcerosi, può essere adottata una terapia di mantenimento di 150 mg alla sera.
Nei pazienti già in trattamento con 600 mg al giorno, può essere utile iniziare la terapia di mantenimento con una posologia di 300 mg alla sera per un periodo di 8-12 settimane, proseguendo successivamente con la dose standard.
Il fumo è associato ad una più elevata incidenza della recidiva dell'ulcera. Pertanto si deve consigliare ai pazienti fumatori di abbandonare tale abitudine; qualora ciò non avvenga, la dose di mantenimento di 300 mg alla sera offre una protezione addizionale rispetto alla dose standard di 150 mg.
La terapia di mantenimento (150 mg e 300 mg per via orale alla sera) deve essere prescritta dal medico ed eseguita sotto il suo controllo.
Esofagite da reflusso
La dose giornaliera raccomandata nella malattia da reflusso esofageo è di 300 mg/die, suddivisa in due somministrazioni da 150 mg, per un periodo di 8 settimane.
Nell'esofagite peptica moderata-severa, la posologia può essere aumentata a 600 mg/die, suddivisa in due-quattro somministrazioni, fino a 12 settimane, sotto il diretto controllo del medico, ritornando appena possibile alla posologia standard.
Nel trattamento a lungo temine, per la prevenzione della recidiva, la dose raccomandata è di 150 mg due volte al giorno.
Sindrome di Zollinger-Ellison
La dose giornaliera è di 450 mg (cioè 150 mg 3 volte al giorno) aumentabile se necessario a 600-900 mg (2-3 compresse da 300 mg al giorno).
Emorragie del tratto gastro-intestinale superiore
Il trattamento orale è di 300 mg al giorno.
Qualora la terapia orale non fosse immediatamente possibile, il trattamento può essere iniziato con ranitidina soluzione iniettabile e proseguito con terapia orale (300 mg al giorno per il tempo necessario).
Premeditazione in anestesia
A quei pazienti che rischiano di sviluppare una sindrome da aspirazione acida (sindrome di Mendelson) può essere somministrata una dose orale di 150 mg 2 ore prima dell'induzione dell'anestesia generale e, preferibilmente, anche una compressa da 150 mg la sera precedente.
Può essere adottata anche la via di somministrazione parenterale.
Ulcera da stress
Nella prevenzione e trattamento delle ulcere da stress in pazienti gravi la dose giornaliera raccomandata è di 300 mg.
Qualora le condizioni del paziente non permettano la somministrazione orale, il trattamento può essere iniziato con ranitidina soluzione iniettabile e proseguito poi con terapia orale.
Le compresse devono essere ingerite intere: evitare di dividere le compresse e di conservarne una metà per la successiva somministrazione.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Ranitidina Pensa
RANITIDINA PENSA è controindicata nei pazienti con nota ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Ranitidina Pensa può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Gravidanza
La Ranitidina attraversa la placenta. Come per altri medicinali la Ranitidina deve essere usata durante la gravidanza solo se considerata essenziale.
Allattamento
La Ranitidina è escreta nel latte materno. Come per altri medicinali la Ranitidina deve essere usata durante l'allattamento solo se considerata essenziale.
Quali sono gli effetti indesiderati di Ranitidina Pensa
La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione degli effetti indesiderati:
molto comune (›1/10), comune (›1/100, ‹1/10), non comune (›1/1000, ‹1/100), raro (›1/10.000, ‹1/1000), molto raro (‹1/10.000).
Le frequenze degli eventi avversi sono state stimate da segnalazioni spontanee provenienti dai dati post-marketing.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto raro: alterazioni della conta ematica (leucopenia, trombocitopenia). Essi sono di solito reversibili. Agranulocitosi o pancitopenia, a volte con ipoplasia o aplasia del midollo osseo.
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema angioneurotico, febbre, broncospasmo, eosinofilia, ipotensione e dolore toracico).
Molto raro: shock anafilattico
Questi eventi sono stati segnalati dopo una singola dose.
Disturbi psichiatrici
Molto raro: confusione mentale reversibile, depressione, allucinazioni ed agitazione.
Questi eventi sono stati segnalati soprattutto in soggetti gravemente malati negli anziani e nei nefropatici. In tali evenienze occorre sospendere la somministrazione.
Patologie del sistema nervoso
Raro: malessere, vertigini, sonnolenza ed insonnia.
Molto raro: cefalea (a volte grave), capogiri e involontari disturbi del movimento reversibili.
Patologie dell'occhio
Molto raro: visione offuscata reversibile.
Ci sono state segnalazioni di offuscamento della vista che suggerisce una alterazione dell'accomodazione.
Patologie cardiache
Raro: tachicardia, palpitazioni, extrasistole e stato di shock.
Molto raro: come con altri antagonisti del recettore H2, bradicardia, blocco atrio-ventricolare ed asistolia (solo uso iniettabile).
Patologie vascolari
Molto rari: vasculite.
Patologie gastrointestinali
Molto raro: pancreatite acuta.
Non comune: dolore addominale, diarrea, costipazione, nausea, vomito (questi sintomi per la maggior parte sono migliorati durante il trattamento continuato).
Patologie epatobiliari
Raro: cambiamenti transitori e reversibili dei test di funzionalità epatica.
Molto raro: epatite (epatocellulare, epatocanalicolare o mista) con o senza ittero, generalmente reversibili.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Raro: Rash cutaneo, dermatite bollosa, eczema.
Molto raro: eritema multiforme, alopecia.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Molto rari: sintomi muscolo-scheletrici quali artralgia e mialgia.
Patologie renali e urinarie
Molto raro: nefrite interstiziale acuta.
Raro: aumento della creatinina plasmatica (generalmente lieve; che si normalizza durante il trattamento continuato)
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
Molto raro: impotenza reversibile ed alterazioni della libido, sintomi e condizioni a carico della mammella (come ginecomastia e galattorrea).
Patologie correlate:
- Esofagite
Infiammazione del rivestimento interno (mucosa) dell'esofago, il più delle volte a causa di una prolungata esposizione al reflusso di materiale acido dallo stomaco (esofagite peptica). - Gastrite
Patologia causata dall'infiammazione acuta o cronica della mucosa che riveste la parete dello stomaco. - Ulcera
Lesione infiammatoria aperta dovuta all'azione corrosiva dei succhi gastrici, localizzata sulla superficie interna dello stomaco (ulcera gastrica) o del duodeno (ulcera duodenale).
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico