Rimstar

19 aprile 2024

Rimstar


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Nota: Per informazioni su farmaci e confezioni ritirate dal commercio accedi al portale AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).


Cos'è Rimstar (rifampicina + isoniazide + pirazinamide + etambutolo cloridrato)


Rimstar è un farmaco a base di rifampicina + isoniazide + pirazinamide + etambutolo cloridrato, appartenente al gruppo terapeutico Antitubercolari.

A cosa serve Rimstar e perchè si usa


Per il trattamento iniziale della tubercolosi, secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS

Devono essere tenute in considerazione anche le altre linee guide ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antitubercolari.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Rimstar


  • Ipersensibilità nota o sospetta alle rifamicine, all'isoniazide, alla pirazinamide, all'etambutolo cloridrato e/o a uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Anamnesi di epatite indotta da farmaco e patologie epatiche acute indipendentemente dall'origine.
  • Porfiria.
  • Artrite gottosa acuta.
  • Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.4 ).
  • Uso concomitante di voriconazolo e inibitori delle proteasi, eccetto ritonavir, se somministrato al dosaggio pieno o 600 mg due volte al giorno (vedere paragrafo 4.5).

Rimstar può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Gravidanza

Il trattamento deve essere considerato caso per caso dopo aver valutato il beneficio della associazione di medicinali. Di conseguenza Rimstar può essere somministrato in gravidanza solo se il potenziale beneficio per la madre supera il potenziale rischio per il feto.

Rifampicina

A dosaggi molto alti negli animali la rifampicina ha mostrato avere effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). Non ci sono studi ben controllati con rifampicina in donne in gravidanza. Nonostante sia stato riportato che la rifampicina attraversi la barriera placentare e arrivi nel sangue del cordone, l'effetto della rifampicina da sola o in combinazione con altri medicinali antitubercolosi sul feto umano non è nota. Pertanto, la rifampicina deve essere utilizzata in donne in gravidanza o in donne fertili solo se il potenziale beneficio giustifichi il potenziale rischio per il feto.

La somministrazione di rifampicina durante le ultime settimane di gravidanza può causare emorragia postnatale nella madre e nel neonato.

Isoniazide

Sulla base di dati clinici limitati, non è stata osservata una maggiore frequenza delle malformazioni congenite rispetto alla frequenza prevista in una popolazione normale. L'isoniazide attraversa la placenta.L'isoniazide può esercitare effetti neurotossici sul bambino. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3 ).

Pirazinamide

Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva sugli animali con pirazinamide. Non è noto se la pirazinamide possa causare danni fetali se somministrata a donne in gravidanza.

Etambutolo

L'etambutolo attraversa la placenta e nel plasma fetale può raggiungere concentrazioni di circa il 30% delle concentrazioni plasmatiche materne. I limitati dati clinici riguardanti l'esposizione in gravidanza non evidenziano nell'uomo un aumento del tasso di malformazioni fetali. Gli studi sugli animali hanno mostrato una potenziale teratogenicità (vedere paragrafo 5.3 ).
  • In caso di esposizione durante il terzo trimestre, si raccomanda la somministrazione orale alla madre di fitomenadione (vitamina K), durante l'ultimo mese di gravidanza e la somministrazione neonatale immediatamente dopo il parto, perchè la rifampicina può provocare emorragia materna o neonatale.
  • È raccomandata durante la gravidanza una integrazione di piridossina (vitamina B6), perchè l'isoniazide può esercitare effetti neurotossici sul bambino.
Allattamento

Rifampicina, isoniazide, pirazinamide ed etambutolo passano nel latte materno, ma non sono stati osservati effetti avversi sui lattanti. L'allattamento al seno, comunque, non è raccomandato data la possibilità teorica di effetti neurotossici dovuti a isoniazide ed etambutolo.

Patologie correlate:


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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