25 aprile 2024
Risedronato Cipla
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Cos'è Risedronato Cipla (acido risedronico sale sodico)
Risedronato Cipla è un farmaco a base di acido risedronico sale sodico, appartenente al gruppo terapeutico Osteomodulanti.
A cosa serve Risedronato Cipla e perchè si usa
Trattamento dell'osteoporosi postmenopausale, per ridurre il rischio di fratture vertebrali. Trattamento dell'osteoporosi postmenopausale accertata, per ridurre il rischio di fratture dell'anca (vedere paragrafo 5.1).
Trattamento dell'osteoporosi negli uomini con elevato rischio di fratture (vedere paragrafo 5.1).
Indicazioni: come usare Risedronato Cipla, posologia, dosi e modo d'uso
La durata ottimale del trattamento a base di bisfosfonati per l'osteoporosi non è stata stabilita. La necessità di un trattamento continuato deve essere rivalutata periodicamente sulla base dei benefici e dei potenziali rischi del risedronato sodico sulla base di ogni singolo paziente, in particolare dopo 5 anni o più di utilizzo.
Posologia
La dose raccomandata negli adulti è una compressa da 35 mg per via orale una volta a settimana. Prendere la compressa lo stesso giorno ogni settimana.
L'assunzione di cibi influisce sull'assorbimento di risedronato sodico, quindi per assicurare un adeguato assorbimento i pazienti devono prendere risedronato sodico 35 mg:
- Prima della prima colazione: almeno 30 minuti prima di iniziare ad assumere cibi, altri medicinali o bevande (eccetto acqua naturale) nella giornata.
I pazienti devono essere informati del fatto che, se dimenticano una dose, devono prendere una compressa di risedronato da 35 mg lo stesso giorno in cui se ne ricordano. I pazienti devono poi tornare a prendere una compressa una volta a settimana il giorno in cui viene normalmente presa. Non prendere due compresse nello stesso giorno.
Anziani:
L'aggiustamento del dosaggio non è necessario poichè la biodisponibilità, la distribuzione e l'eliminazione erano simili negli anziani (> 60 anni di età) rispetto ai soggetti più giovani.
Questo è stato mostrato anche nella popolazione di persone in post-menopausa molto anziane, 75 anni di età e superiore.
Insufficienza renale:
L'aggiustamento del dosaggio non è necessario nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. L'uso di risedronato sodico è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Popolazione pediatrica:
Il risedronato non è consigliato per l'uso nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza e l'efficacia (vedere anche paragrafo 5.1).
Modo di somministrazione
Per uso orale
La compressa deve essere ingerita intera e non succhiata o masticata. Per favorire il passaggio della compressa nello stomaco il risedronato sodico deve essere ingerita in posizione eretta (in piedi o seduti) con un bicchiere di acqua naturale (> 120 ml). I pazienti non devono coricarsi per 30 minuti dopo aver preso la compressa (vedere paragrafo 4.4).
Considerare l'integrazione di calcio e vitamina D se l'assunzione attraverso gli alimenti è inadeguata.
Controindicazioni: quando non dev'essere usato Risedronato Cipla
Ipersensibilità al risedronato sodico o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza ed allattamento.
Grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min).
Risedronato Cipla può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?
Non ci sono dati adeguati dall'uso di risedronato sodico nelle donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Studi sugli animali indicano che una piccola quantità di risedronato sodico viene escreta nel latte materno.
Il risedronato sodico non deve essere usato durante la gravidanza o dalle donne che allattano al seno.
Quali sono gli effetti indesiderati di Risedronato Cipla
Il risedronato sodico è stato studiato nelle sperimentazioni cliniche di fase III coinvolgendo oltre 15.000 pazienti. Per lo più gli effetti indesiderati osservati nel corso della sperimentazioni cliniche sono stati di intensità da lieve a moderata e solitamente non hanno richiesto l'interruzione della terapia.
Gli eventi avversi riportati nelle sperimentazioni cliniche di fase III nelle donne in postmenopausa con osteoporosi trattate per un periodo massimo di 36 mesi con risedronato 5 mg/die (n=5020) o placebo (n=5048) e considerati possibilmente o probabilmente correlati al risedronato sodicosono elencati di seguito sulla base della seguente convenzione (le incidenze rispetto al placebo sono mostrate tra parentesi): molto comune (≥1/10); comune (≥1/100; <1/10); non comune (≥1/1.000; <1/100); rara (≥1/10.000; <1/1.000); molto rara (<1/10.000).
Patologie del sistema nervoso:
Comune: mal di testa (1,8% vs. 1,4%)
Patologie dell'occhio:
Non comune: irite*
Patologie gastrointestinali:
Comune: stipsi (5,0% vs. 4,8%), dispepsia (4,5% vs. 4,1%), nausea (4,3% vs. 4,0%), dolore addominale (3,5% vs. 3,3%), diarrea (3,0% vs. 2,7%)
Non comune: gastriti (0,9% vs. 0,7%), esofagiti (0,9% vs. 0,9%), disfagia (0,4% vs. 0,2%), duodeniti (0,2% vs. 0,1%), ulcera esofagea (0,2% vs. 0,2%)
Rara: glossite (<0,1% vs. 0,1%), restringimento esofageo (<0,1% vs. 0,0%)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Comune: dolore muscoloscheletrico (2,1% vs. 1,9%)
Esami diagnostici:
Rara: valori anomali dei test di funzionalità epatica*
* Nessuna incidenza rilevante dagli studi di Fase III sull'osteoporosi; frequenza basata sui risultati di eventi avversi/esami di laboratorio/provocazione nelle sperimentazioni cliniche preesistenti.
In uno studio multicentrico in doppio cieco della durata di un anno, atto a confrontare risedronato sodico 5 mg una volta al giorno (n=480) e risedronato sodico 35 mg una volta a settimana (n=485) nelle donne in postmenopausa con osteoporosi, i profili di sicurezza generale e tollerabilità sono stati simili. Sono stati riportati i seguenti eventi avversi considerati dagli sperimentatori possibilmente o probabilmente correlate al farmaco (incidenza superiore per il gruppo di risedronato sodico 35 mg rispetto al gruppo di risedronato sodico 5 mg): patologie gastrointestinali (1,6% vs. 1,0%) e dolore (1,2% vs. 0,8%).
In uno studio di 2 anni condotto sugli uomini con osteoporosi, la sicurezza generale e la tollerabilità erano simili tra il gruppo di trattamento e il gruppo placebo. Le reazioni avverse sono state coerenti con quelle precedentemente osservate nelle donne.
Analisi di laboratorio: in alcuni pazienti sono state osservate diminuzioni precoci, transitorie, asintomatiche e lievi dei livelli di calcio e fosfato sierico.
Durante l'esperienza post-marketing, sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara):
Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa della classe dei bisfosfonati)
Durante l'esperienza post-marketing, sono state riportate le seguenti reazioni avverse (frequenza non nota):
Patologie dell'occhio:
Irite, uveite
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Osteonecrosi della mascella
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Ipersensibilità e reazioni cutanee, incluso angioedema, eruzioni cutanee generalizzate, orticaria e reazioni cutanee bollose, alcune segnalazioni gravi e isolate della sindrome di Stevens Johnson e di necrolisi epidermica tossica e vasculite leucocitoclastica, perdita di capelli
Disturbi del sistema immunitario:
Reazione anafilattica
Patologie epatobiliari:
Gravi disturbi epatici. Nella maggior parte, i pazienti sono stati trattati anche con altri medicinali noti per causare disturbi epatici.
Segnalazione di sospette reazioni avverse
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio / rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Patologie correlate:
- Menopausa
Il termine sta a indicare l'ultima mestruazione che coincide con la perdita delle funzioni ovariche e riproduttive e con un deficit quantitativo degli ormoni sessuali, estrogeni e progesterone - Morbo di Paget
Malattia cronica dello scheletro, chiamata anche osteite deformante, caratterizzata da un rimodellamento patologico del tessuto osseo che ne provoca l'ingrossamento e l'indebolimento. - Osteoporosi
Condizione caratterizzata dalla progressiva diminuzione della densità dell'osso, con conseguente aumento della sua fragilità e suscettibilità alle fratture.
Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico