Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt

20 aprile 2024

Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt


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Cos'è Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt (sodio ioduro (131I))


Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt è un farmaco a base di sodio ioduro (131I), appartenente al gruppo terapeutico Radiofarmaceutici diagnostici.

A cosa serve Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt e perchè si usa


Uso terapeutico

La terapia della tiroide con radioiodio è indicata per:
  • il trattamento della malattia di Graves, del gozzo multinodulare tossico, dei noduli tiroidei funzionalmente autonomi.
  • il trattamento del carcinoma tiroideo papillare e follicolare compresa la forma metastatica.
La terapia con sodio ioduro (131I) è spesso associata ad interventi chirurgici e a farmaci antitiroidei.

Uso diagnostico
  • Lo ioduro di sodio può essere somministrato come dose “tracciante“ per studiare la cinetica del radioiodio. La stima della captazione tiroidea e dell'effettiva emivita ottenuta con una determinata dose tracciante può essere utilizzata per calcolare l'attività richiesta per la terapia con radioiodio.
  • Nel trattamento del carcinoma tiroideo, il sodio ioduro (131I) è utilizzato per identificare residui della tiroide e metastasi (dopo ablazione chirurgica).
  • Scintigrafia tiroidea con sodio ioduro (131I) per patologie benigne solo quando non siano disponibili radiofarmaci con una dosimetria più favorevole, ad es. 99mTc o 123I.

Controindicazioni: quando non dev'essere usato Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt


  • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • Accertata o sospetta gravidanza o quando la gravidanza non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.6).
  • Allattamento (vedere paragrafo 4.6).
  • Uso diagnostico per patologia tiroidea benigna in età pediatrica.
  • Uso diagnostico per patologia maligna nei bambini di età inferiore a 10 anni.
  • Uso orale nei pazienti con gastrite attiva, disfagia, stenosi esofagea, ulcera gastrica superficiale e ulcera peptica.

Sodio Ioduro (131I) Mallinckrodt può essere usato durante la gravidanza e l'allattamento?


Donne potenzialmente fertili

Quando è necessario somministrare medicinali radioattivi a donne potenzialmente fertili, si devono assumere sempre informazioni su una possibile gravidanza. Ove non sia provato il contrario, qualsiasi donna che abbia saltato un ciclo mestruale deve essere considerata in stato di gravidanza. In caso di dubbio riguardo ad una possibile gravidanza (se la donna ha saltato un ciclo mestruale, se il ciclo mestruale è molto irregolare, ecc.), devono essere proposte alla paziente tecniche alternative (se esistenti), che non utilizzino radiazioni ionizzanti.

Contraccezione negli uomini e nelle donne

Si raccomanda alle donne che assumono sodio ioduro (131I) di NON iniziare una gravidanza per un periodo da 6 a 12 mesi dalla somministrazione. Agli uomini viene consigliato di non procreare per un periodo di tempo pari a 6 mesi dopo il trattamento con radioiodio per consentire la sostituzione degli spermatozoi irradiati con quelli non irradiati.

Gravidanza

La terapia con radioiodio durante la gravidanza, a causa del passaggio transplacentare di Sodio ioduro (131I) che può causare ipotiroidismo grave e potenzialmente irreversibile nei neonati, è controindicata (la dose di questo agente assorbita dall'utero potrebbe variare dagli 11 ai 511 mGy e la tiroide fetale concentra avidamente lo iodio nel corso del secondo e terzo trimestre) (vedere paragrafo 4.3).

In caso di carcinoma differenziato della tiroide, diagnosticato durante la gravidanza, dopo la tiroidectomia seguita da una terapia ormonale sostitutiva TSH-soppressiva, la terapia con radioiodio deve essere rimandata al termine della gravidanza.

Allattamento

Prima di somministrare un radiofarmaco a una madre che allatta con latte materno, è necessario prendere in considerazione la possibilità di posticipare ragionevolmente l'esame fino all'interruzione dell'allattamento e stabilire se è stato scelto il radiofarmaco più appropriato, tenendo conto della secrezione di attività nel latte materno.

L'allattamento con latte materno dopo la somministrazione di sodio ioduro (131I) deve essere interrotto.

Per ragioni di radioprotezione, si raccomanda di evitare il contatto ravvicinato tra la madre e il bambino per un congruo periodo di tempo e in ottemperanza alla normativa vigente.


Nota: Nel contenuto della scheda possono essere presenti dei riferimenti a paragrafi non riportati.

Fonte: CODIFA - L'informatore farmaceutico



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