Adenomioma alla colecisti

06 febbraio 2007

Adenomioma alla colecisti


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03 febbraio 2007

Adenomioma alla colecisti

Sono una donna di 51 anni e da quando ne avevo circa 20 ho un adenomioma alla colecisti (con presenza di microcalcoli), aumentato dai 4 mm iniziali agli 8 mm attuali, che ho tenuto sotto controllo con ecografie periodiche. Episodi di coliche frequenti li ho avuti solo da ragazza, poi con la crescita sono cessati. Per i calcoli ho saltuariamente usato Deursil per periodi di 6 mesi/1 anno, come consigliatomi dall’ecografista. Nel 2000 mi è stata riscontrata un’ulcera duodenale cronica in fase attiva HP positivo, curata con terapia antibiotica, e nel 2004 un’esofagite peptica da reflusso gastro-esofageo, una piccola ernia transjatale assiale gastrica da scivolamento e una duodenite bulbare. Poiché da qualche mese avverto un lieve ma persistente dolore alla regione del fianco destro e sotto lo sterno, oltre ai soliti disturbi digestivi, ho deciso di farmi visitare da un chirurgo il quale, dopo aver dato uno sguardo approssimativo solo all’ultima ecografia, mi ha detto con molta sicurezza che è necessario un immediato intervento chirurgico (in laparoscopia) sostenendo che “l’adenomioma si trasforma sempre in carcinoma”. Mi ha quindi visitato e, alla palpazione, ho sentito un dolore abbastanza forte all’altezza dello stomaco. Considerato che da vari siti medici ho rilevato pareri diametralmente opposti, e cioè che in genere si ricorre alla colecistectomia in presenza di coliche biliari ricorrenti e che il mioma non è indicazione perentoria essendo lo stesso un tumore benigno, vorrei cortesemente una Vostra opinione in merito al mio caso perché sono molto confusa e preoccupata. Vorrei anche sapere se può aumentare il reflusso duodeno-gastrico dopo colecistectomia e se esiste correlazione tra questa e l’edenocarcinoma dell’esofago. Sperando di ricevere al più presto una Vostra risposta, Vi ringrazio anticipatamente e mi scuso per il disturbo arrecato.

Risposta del 06 febbraio 2007

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Di solito sono contrario a fare operare una persona con calcoli alla cistifellea, se non ha mai avuto coliche. Lei pero', le coliche le ha avute e potrebbe averne ancora, quindi nel suo caso credo che l'intervento e' una forma di pudenza nei confronti di eventuali pancreatiti, non certo per il pericolo costituito dall'adenomioma, che non e' dimostrato. Il reflusso duodeno-gastrico di bile potrebbe aumentare dopo l'intervento, ma questo non e' un problema clinico importante, non ha alcun rapporto con il tumore dell'esofago. Quest'ultimo potrebbe invece, essere favorito da un reflusso cronico gastro-esofageo di acido, ma tale situazione oggi puo' essere ben controllata dall'assunzione quotidiana di un inibitore dell'acidita' gastrica, come il Lansoprazolo.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)



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