Pene del cuore celate nel depresso

03 novembre 2004
Aggiornamenti e focus

Pene del cuore celate nel depresso



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La depressione maggiore causa anche disturbi fisici, i più evidenti e diretti dei quali sono la spossatezza, la facile affaticabilità e, in generale, una più o meno grave mancanza di energia. Oltre a essere un inconveniente in sé, questa circostanza ha rivelato un altro effetto potenzialmente pericoloso, che riguarda l'apparato cardiovascolare.

I limiti dei test classici


E' bene premettere che attualmente uno dei test principali per individuare la sofferenza di cuore e coronarie è l'elettrocardiogramma sotto sforzo, cioè la registrazione del funzionamento cardiaco quando l'organismo sta compiendo un lavoro importante in termini di frequenza cardiaca e consumo di ossigeno. Infatti anche l'insufficiente irrorazione del cuore può presentarsi soltanto quando aumenta il fabbisogno di ossigeno del muscolo, anche quando in realtà le coronarie sono già parzialmente ostruite. Questo test, però, sembra essere poco adatto a individuare queste situazioni (dette difetti di perfusione reversibili) proprio nei pazienti depressi. Lo prova una ricerca canadese, nella quale sono stati coinvolti oltre 1300 pazienti che erano stati rinviati al cardiologo per eseguire un'indagine più sofisticata, cioè la SPECT sottosforzo. Tra questi sono state individuate, con un apposito questionario diagnostico, 183 persone sofferenti di depressione maggiore. A differenza dell'elettrocardiogramma, la SPECT valuta la per fusione del miocardio visivamente e non in base ai segnali elettrici. Eseguendo la SPECT, tanto nei pazienti depressi quanto in quelli che non lo erano, si trovava una percentuale sovrapponibile di persone con difetti di perfusione, precisamente il 40% contro il 45%. Al contrario, con il tradizionale elettrocardiogramma il risultato nei due gruppi differiva significativamente: in chi soffriva di depressione si registrava soltanto un 30% di test positivi, mentre negli altri pazienti la percentuale era del 48%.

Con la depressione, test alternativi


Secondo gli autori della ricerca, ciò accade perché, per diversi motivi, più difficilmente il paziente depresso riesce a raggiungere il livello di sforzo necessario a individuare le anomalie cardiologiche, soprattutto quelle più lievi. E questo a dispetto del fatto che nel gruppo con depressione avesse una percentuale maggiore di persone che riferivano di provare dolore toracico durante l'attività fisica. In definitiva, valutare la salute cardiovascolare in chi soffre di depressione può richiedere un approccio diverso rispetto allo standard. Un'alternativa è la SPECT usata nello studio, che tuttavia è un esame più sofisticato rispetto a quello tradizionale, con le difficoltà di costi e accessibilità che questo comporta. Però, sempre nello studio, si suggerisce la possibilità di ricorrere a un'altra metodica, cioè l'esecuzione dell'ecg in cui lo sforzo necessario viene ottenuto non facendo compire un esercizio massimale al paziente (al cicloergometro o al tapis roulant) ma somministrando farmaci in grado di alzare la frequenza cardiaca al livello necessario. In questo modo, si evitano gli effetti negativi dell'umore nero.

Maurizio Imperiali



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