Nasi in saldo

17 novembre 2004
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Nasi in saldo



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Se è vero che il libero mercato è arrivato ovunque, perché stupirsi se arriva anche in sala operatoria, rimane da chiedersi se con il miglior offerente si ottiene anche il miglior servizio possibile. Ma quando c'è di mezzo un bisturi vale davvero la pena risparmiare? Non si direbbe, perché, come fa notare Ruben Oddenino, chirurgo estetico di Milano e presidente dell'Associazione europea di chirurgia plastica, "chi cerca di far risparmiare il paziente lo fa risparmiando sulle strutture e quindi sulla sicurezza". In effetti, a pensarci bene, personale qualificato, anestesisti affidabili, esperienza e professionalità hanno un costo elevato al quale, chi li eroga, deve provvedere. Queste regole valgono sempre anche quando si tratta di chirurgia estetica, che in quanto tale non va sottovalutata o messa allo stesso di livello di una maschera all'argilla: è un intervento chirurgico come tutti gli altri.

Soddisfatti o...


Certo, i motivi di insoddisfazione possono essere diversi da quelli usati per valutare, per esempio, il successo di un intervento sul cuore o sulla prostata. La maggiore preoccupazione prima di un intervento di chirurgica estetica è, per chiunque, la paura che il risultato non sarà quello desiderato. Ma oltre al miglioramento estetico non è da escludere o sottovalutare la sicurezza: risalgono a pochi anni fa i casi di allergie alla lidocaina, anestetico usato durante l'intervento di liposuzione, o di infezioni provocate da strumenti non sterili.

Prezzi scontati


I costi degli interventi hanno un'oscillazione che può variare fino al 55-60% ma possono anche raddoppiare (e quindi anche dimezzarsi). La variabilità del prezzo non si capisce bene da che cosa dipenda, certo è che se un medico chirurgo estetico fa pagare poco le proprie prestazioni, lo fa perché ha un'altra attività medico-specilistica che gli rende bene o viceversa. Un nuovo indirizzo che invece dovrebbe prendere piede è che non ci può essere improvvisazione solo perché l'attributo della chirurgia è estetica: non per questo è meno impegnativa. "Purtroppo poi - ammette Oddenino - quando un professionista non è riuscito ad affermarsi nel settore ricorre a un doppio lavoro e per convincere il paziente indeciso abbassa la richiesta economica ingolosendolo con prezzi concorrenziali". Insomma niente di diverso da ciò che accade nel libero mercato, peccato che il conto da pagare di un intervento mal riuscito sia l'insoddisfazione del cliente, quando va male, o il suo stato di salute quando va peggio.

Simona Zazzetta



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