Anticorpo frena psoriasi

07 aprile 2006
Aggiornamenti e focus

Anticorpo frena psoriasi



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Anche se la percentuale di soggetti colpiti da psoriasi non è particolarmente elevata, si parla di una prevalenza del 3% nella popolazione, quando la severità si sposta verso il moderato-grave, la qualità della vita e la salute vengono pesantemente compromesse.

I segni della malattia


Il disturbo si manifesta sulla pelle con lesioni eritematose, coperte da squame biancastre che si staccano facilmente in seguito al grattamento. Può assumere aspetti particolari, con placche grandi oltre i 10 cm di superficie, medie di alcuni centimetri, piccole quanto una moneta o minime, di pochi millimetri. Si tratta di una malattia infiammatoria che colpisce zone specifiche come il cuoio capelluto, le superfici estensorie degli arti (ginocchia e gomiti), l'area lombo-sacrale e, con frequenza minore, anche labbra, lingua e genitali. Come è intuibile, alcune lesioni diventano particolarmente esposte soprattutto d'estate, quando gli abiti le nascondono meno, con disagio notevole per chi ne soffre e per chi le vede. Sono prevedibili le conseguenze che comporta nelle relazioni sociali, considerando anche che il picco di incidenza interessa una fascia di età giovanile, tra i 20 e i 40 anni (59%). Inoltre, nel 30% dei casi, si possono avere manifestazioni della malattia anche a carico del sistema osteoarticolare; colonna vertebrale (spondiloartrite), articolazioni sacro-iliache e periferiche, cioè mani e piedi. Anche in questo caso, la vita diventa molto difficile soprattutto quando, nelle forme più gravi, la psoriasi articolare diventa provoca deformazioni.Infine, la psoriasi si accompagna a disturbi metabolici come sovrappeso, obesità, diabete, incremento dei livelli di colesterolo, di trigliceridi e dell'uricemia.

Soluzione cercasi


L'80% dei pazienti trova giovamento durante l'estate: i bagni nell'acqua salata facilitano la penetrazione dei raggi ultravioletti, che migliorano le lesioni. La fototerapia, infatti, rientra nelle le possibili opzioni o combinazioni di trattamenti dei casi lievi, con risultati soddisfacenti nel controllo della patologia. Purtroppo, nel restante 20% queste condizioni sono peggiorative. Per i casi di psoriasi moderata e grave è necessario spostarsi verso la farmacologia e intervenire sul sistema immunitario del paziente per limitare la risposta infiammatoria alla base della formazione delle lesioni. I trattamenti disponibili prevedono l'uso di del metotressato (un antitumorale) o, a intermittenza, della ciclosporina (immunosoppressore). Recentemente l'attenzione si è spostata verso farmaci biologici costruiti in laboratorio per intervenire e interferire sul processo patogenetico della malattia. Nel caso della psoriasi le attese sono rivolte verso un anticorpo monoclonale, l'infliximab che ha ottenuto l'indicazione per il trattamento della forma a placche, di grado moderato e grave, dopo che diversi studi ne hanno dimostrato l'efficacia. La molecola ha una elevata specificità nei confronti del TNF-alfa (Tumor Necrosis Factor), presente in elevate quantità nell'epidermide psoriasica (assente in quella sana). Inibendo il TNF-alfa, l'infliximab rallenta il turn over delle cellule dell'epidermide, che è accelerato dalla malattia (4 giorni anziché 28). Buoni risultati clinici sono stati registrati anche dall'equipe di Sergio Chimenti, presso la Clinica Dermatologica dell'Università degli Studi di Roma, Tor Vergata. In questo caso il trattamento, somministrato per infusione a 180 soggetti che non rispondevano ad altre terapie, riportava un netto miglioramento nelle forme più gravi. Le valutazioni sono state eseguite con il PASI, l'indice di valutazione della gravità e dell'estensione della psoriasi, il cui valore varia da 0 a 72 con l'aumento della severità della malattia. In alcuni casi i risultati si ottenevano già dopo due settimane di infusione, in altri il PASI passava da valori tra 32 e 35 a zero in sei mesi o un anno. Gli esiti positivi, oltre a essere rapidi sembrano mantenersi nel tempo, ma sulla necessità o meno di proseguire la cura il dibattito rimane ancora aperto, in particolare per la psoriasi cutanea. L'infliximab è attualmente disponibile in Italia, dove è impiegato da tempo per l'artrite reumatoide, ma è possibile usufruirne solo presso centri specializzati, in particolare nell'ambito del Psocare, un programma promosso dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in collaborazione con le società scientifiche dermatologiche (SIDeMaST e ADOI), con le associazioni dei pazienti (ADIPSO) e coordinato per la parte tecnica dal Centro Studi GISED. I centri aderenti al progetto sono diffusi su tutto il territorio con le ovvie differenze di accesso conseguenti alla regionalizzazione della sanità. Resta comunque valida la necessità di ricorrere a centri specializzati già nelle fari esordienti della malattia per evitarne il peggioramento.

Simona Zazzetta



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