Le terapie alternative

20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus

Le terapie alternative



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Per alleviare la cefalea molte persone, prima di assumere pastiglie o compresse, preferiscono affidarsi alla medicina alternativa. Ma funziona davvero? E quali terapie è meglio seguire? Infatti, le cefalee non sono tutte uguali e, di conseguenza, esistono metodi più adatti per un tipo di mal di testa e meno per un altro.

Diamo qui una rassegna delle principali tecniche usate comunemente, ricordando però che solo alcune (agopuntura, biofeedback) hanno alle spalle studi scientifici controllati.
  • L'agopuntura, è adatta soprattutto per alleviare il dolore delle cefalee tensive o originate dallo stress. Si tratta di una pratica che agisce localmente, provocando il rilascio, da parte dell'organismo, delle endorfine: le molecole che agiscono sul cervello in caso di emozioni, che possono avere un effetto analgesico (contro il dolore). Secondo la medicina cinese, il dolore alla testa è generato da uno squilibrio di energie nei meridiani del corpo umano; con l'agopuntura, quindi, il medico interviene applicando quattro o più aghi (minimo 4, massimo 20 aghi) nei punti dei meridiani (chiamati: polmone, intestino crasso, stomaco, milza, cuore, intestino tenue, vescica, rene, pericardio o maestro del cuore, triplice riscaldatore, vescica biliare e fegato) in cui si verifica lo squilibrio. Per stimolare i punti si utilizzano aghi in acciaio con diametro pari a 8-3 decimi di mm. Le sedute durano dai 15 ai 30 minuti ognuna, per un totale al massimo di 1 ora alla settimana (1-2 sedute ogni sette giorni).
  • Secondo alcuni possono essere utili anche i rimedi omeopatici. All'inizio della cura si utilizzano diluizioni del prodotto molto alte (200 CH); poi, in base all'andamento della terapia, si valuta se diluire ulteriormente il prodotto o aumentarne la concentrazione. Per quanto riguarda il dolore da cefalea, esistono molte soluzioni possibili. Tra le più comuni, vi è il Gelsenium utile soprattutto per i dolori molto forti, che colpiscono la zona che va dalla nuca sino alle tempie. La Nux Vomica, invece, è utile per alleviare il mal di testa dovuto all'abuso di cibo, di alcolici o al troppo stress. La Belladonna, infine, serve per i dolori di tipo pulsante, tipici dell'emicrania.

  • Negli ultimi anni si sta diffondendo anche il ricorso al biofeedback, un'apparecchiatura elettronica che permette il controllo di alcuni parametri fisiologici del nostro organismo, come la pressione, la frequenza cardiaca e il tono muscolare che danno una misura dela tensione del paziente. Durante le sedute, se il paziente è teso, fa emettere alla macchina dei suoni o delle luci intermittenti. Il segnale acustico o luminoso si interrompe soltanto quando il paziente riesce a ridurre la tensione muscolare. Con l'aumentare del numero di sedute, il paziente impara progressivamente a ridurre la tensione. In pratica il paziente, imparando a "far tacere" la macchina, riesce a ridurre la reazione dolorosa o a eliminare quelle reazioni automatiche, come contrarre i muscoli delle spalle, che poi conducono alla cefalea.. L'inconveniente principale è che non tutti possono sottoporsi a questa tecnica, poiché occorrono volontà di apprendere e tempo da dedicare alle sedute (almeno 10 sedute e non più di 2 alla settimana).
    Oltre che per la cefalea, il biofeedback sembra essere utile anche per ridurre i tic nervosi, i crampi, l'insonnia, l'ipertensione, i disturbi del comportamento, le fobie, la balbuzie, i disturbi digestivi e quelli cardiocircolatori. Non è adatto, invece, nei gravi stati di depressione o in presenza di stati psicotici (malattia neuro-psichica grave).
  • Altra pratica utile contro le cefalee è lo shiatsu: termine giapponese che significa "pressione con le dita". Questa cura alternativa ha lo scopo di ripristinare l'armonico fluire dell'energia lungo i meridiani del corpo, stimolando alcuni punti, detti tsubo, con la pressione delle mani. Questi punti sono gli stessi che vengono stimolati con l'agopuntura (polmone, intestino crasso, stomaco, milza, cuore, intestino tenue, vescica, rene, pericardio o maestro del cuore, triplice riscaldatore, vescica biliare e fegato). Lo shiatsu sembra essere molto utile anche per le malattie articolari, le disfunzioni respiratorie e digestive e la dismenorrea.
  • Tra le cure alternative per alleviare il mal di testa prende posto anche il training autogeno, caratterizzato da una condizione di "passività" intesa come un abbandono totale di ogni tipo di tensione. Si tratta, in pratica, di un completo rilassamento muscolare e mentale, restando però sempre consapevoli di tutto ciò che avviene intorno a noi. In genere, si utilizzano sei esercizi standard, chiamati: pesantezza, calore, controllo pulsazioni cardiache, ritmo respiratorio, calore addominale e freschezza della fronte. Tra un esercizio e l'altro, però, si deve sempre eseguire una fase standard, detta di induzione.
  • Una recente scoperta in ambito di pratiche alternative per la cura delle cefalee è l'ossigeno-ozono terapia, che sembra essersi rivelata efficace non solo nel trattamento della fase acuta della cefalea, ma anche nella prevenzione delle crisi. La somministrazione di ossigeno e di azoto può migliorare la circolazione del sangue, rilassando le arterie che, in fase di contrazione, provocano il caratteristico mal di testa. Unendo all'ossigeno anche l'ozono, che è una paricolare forma clinica dell'ossigeno, la terapia sembra essere ancora più efficace, poiché renderebbe possibile un miglior trasporto e assorbimento dell'ossigeno. Ma come viene somministrata questa miscela gassosa? I metodi sono principalmente tre: 1) per infusione: circa 100-150 centilitri di sangue vengono convogliati in una sacca in cui è contenuta la miscela e, successivamente, il sangue stesso viene reinfuso nella vena; 2) sottopelle: tramite un ago, si effettuano delle infiltrazioni di miscela nel punto in cui il paziente avverte maggiormente il dolore (ad es. fronte e collo); 3) nell'articolazione temporo-mandibolare: l'infiltrazione di ossigeno e ozono avviene tramite un'iniezione, che è piuttosto dolorosa (è adatta solo se la cefalea è causata da problemi di postura).
  • Infine, tra le piante medicinali con proprietà analgesiche, troviamo il partenio: una pianta che, fin dall'antichità, veniva impiegata contro i dolori mestruali. Dai risultati di recenti studi, sembra che i particolari sostanze contenute nella pianta, i sesquiterpeni lattonici, abiano la capacità di ridurre l'eccitabilità della muscolatura liscia e possano inibire la sintesi delle prostaglandine (sostanze infiammatorie prodotte dal coro che causano tra l'altro vasodilatazione e/o vasocostrizione). Altro rimedio naturale "anti-cefalee" sembra essere la lavanda: pianta con proprietà antispastiche e sedative. Il suo utilizzo è ormai abbastanza diffuso nei casi di emicrania, irritabilità, spasmi dell'apparato digerente e manifestazioni asmatiche.

Annapaola Medina



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