Altro che salvavita

09 marzo 2007
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Parlare di stress ossidativo è piuttosto comune e se ne parla in riferimento a molte malattie. E quando si parla di stress ossidativo si parla anche di antiossidanti e dei loro potenziali effetti collaterali. Del resto il consumo di integratori antiossidanti è molto diffuso, nella convinzione che in questo modo la salute migliori e si agisca in maniera preventiva. Ma è veramente così? A mettere in discussione l'ipotesi consolidata è uno studio danese, secondo il quale non solo gli integratori a base di vitamine non hanno effetti benefici, ma addirittura aumentano la mortalità. Per arrivare a questa sorprendente conclusione i ricercatori hanno effettuato una review sistematica di 68 studi clinici che negli ultimi anni avevano indagato gli effetti delle vitamine antiossidanti (betacarotene, vitamina A, E, C e selenio) su una popolazione adulta di 232000 persone.

Fonte di acidi grassi essenziali


Gli acidi grassi essenziali sono costituenti lipidici delle membrane cellulari (ricordando che il cervello è fatto in gran parte di lipidi) e hanno altre importanti funzioni nel sistema nervoso centrale. La carenza di queste sostanze si lega ad alterazioni cerebrali e ci sono evidenze che deficit in gravidanza si associano a diversi effetti negativi per le funzioni del cervello del nascituro. Gli autori della ricerca hanno utilizzato lo studio ALSPAC, condotto a Bristol, in Gran Bretagna, per individuare fattori ambientali durante e dopo la gravidanza, come la dieta, che influiscono sulla salute infantile. Si sono considerate 11.875 gestanti alla 32esima settimana che hanno risposto a un questionario sulla loro alimentazione e in dettaglio sui consumi settimanali di alimenti marini, la cui frequenza è stata validata in base a due marker biochimici (DHA nei globuli rossi e mercurio nel cordone ombelicale). Obiettivo è stato accertare, con scale di valutazione, sviluppo cerebrale, livelli cognitivi e comportamentali dei figli tra sei mesi e otto anni d'età, in relazione al consumo settimanale di pesce pari a zero, fino a 340 grammi, maggiore di 340.

L'accusa


Per essere più precisi lo studio scagiona vitamina C e selenio, che, per la verità, non sembrano incidere ne nel bene ne nel male. L'integrazione di vitamine A ed E, invece, sembra legata ad un aumento del rischio di mortalità all'interno del campione considerato. Il betacarotene aumenta il rischio di morte del 7%, la vitamina E del 4% e la vitamina A addirittura del 16%. Risultati da tenere in grande considerazione visto che riguardano più di 100 milioni di persone che tra nord America ed Europa assumono quotidianamente questi supplementi. Quanto alle ragioni non sembrano del tutto chiare, ma l'ipotesi avanzata è che eliminando i radicali liberi dall'organismo si interferisca con il meccanismo naturale di difesa dell'organismo. E quindi con meccanismi di difesa quali apoptosi, fagocitosi e detossificazione. In più si parla di composti sintetici, non soggetti ai rigorosi studi di tossicità così come accade per gli altri composti farmacologici. Certo questi risultati andranno approfonditi ma la ricerca danese è andata a colpire un nervo scoperto, visto che quello degli integratori è un mercato particolarmente florido. La difesa dell'onore degli integratori ha, quindi, fatto sentire subito la sua voce.

La difesa

"Gli integratori alimentari italiani sono prodotti sicuri, fabbricati nel pieno rispetto della normativa vigente e secondo i più elevati standard qualitativi" ha detto Anna Paonessa, responsabile Area integratori dell'Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari). Sulla stessa lunghezza d'onda anche Andrea Strata, professore di nutrizione clinica all'università di Parma, secondo il quale i dosaggi riferiti nella metanalisi sono assai più elevati rispetto a quelli previsti dalla normativa italiana del ministero della Salute per gli integratori alimentari. Nel caso della vitamina E, per esempio, si parla di dosaggi addirittura 57 volte superiori rispetto a quelli raccomandati. Dosaggi farmacologici, perciò, e non da integratori. Lo studio, comunque, permette di concludere che dosi di vitamine superiori a quanto contenuto nella dieta normalmente non arrecano beneficio. Anzi possono essere pericolose. Nel dubbio meglio abbondare con la frutta e la verdura.

Marco Malagutti



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