Zainetto sì, zainetto no?

20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus

Zainetto sì, zainetto no?



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Quando il peso della cultura rischia di compromettere la salute fisica, i genitori devono risolvere un dilemma non facile.
Meglio sarebbe affrontare la situazione con il giusto equilibrio di pesi e misure, sapendo cioè quale effettivamente è il carico negativo dei libri scolastici e quanto, invece, è il "carico emotivo" generato dall'apprensione dei genitori.

Il peso


Zaini o cartelle sono molto pesanti, lo chiariva già uno studio austriaco effettuato nel 1990. Durante gli anni scolastici, bambini e adolescenti devono portare carichi pari al 10-25% del loro peso corporeo. Un adulto che lavora si sposta al massimo con una borsa, che pesa dall'1 al 10% del suo peso. Una situazione sicuramente paradossale in termini di chilogrammi, specie se si considera che la muscolatura di un giovane è ancora in crescita.
Colpa di libri di testo troppo voluminosi e pesanti, colpa della distribuzione delle lezioni che condensa più materie (quindi più libri) nella medesima giornata, colpa delle strutture scolastiche prive di armadietti (ma sarebbero a prova di furto?) dove depositare libri e quaderni, invece di portarli avanti e indietro ogni giorno, colpa di...e la lista potrebbe continuare. Si aggiunga solamente che, oggi più di ieri, i ragazzi portano a scuola molti oggetti personali e superflui, dal cellulare ai giochi elettronici, che magari si potrebbero lasciare a casa.

Gli effetti negativi


Per quanto eccessivo, il peso della cultura non provoca danni irreversibili: è stato dimostrato da molte ricerche anche recenti. Lo ribadiscono gli esperti della Fondazione Pro-Juventute Don Gnocchi, spiegando che in un bambino sano un peso applicato verticalmente, per brevi periodi di tempo, non può in alcun modo deformare la colonna vertebrale. In definitiva la scoliosi non viene per colpa dello zainetto o della cartella. Un peso eccessivo e male bilanciato, tuttavia, può indurre posture scorrette che, nel tempo, portano al mal di schiena. Attenzione però: gli studi scientifici, effettuati proprio per scoprire le cause del mal di schiena nei bambini e negli adolescenti, hanno fornito dati contraddittori. In Olanda, per esempio, i dolori al collo, alla schiena o alle spalle di quasi la metà degli adolescenti risultano collegati a fattori psicosomatici, non al tipo di cartella o al suo peso. Stessa scoperta in Gran Bretagna nei bambini dagli 11 ai 14 anni: vanno incontro al mal di schiena quelli che soffrono di difficoltà psicosociali, soprattutto quelli che hanno problemi di comportamento. Gli adolescenti francesi, invece, soffrono meno di mal di schiena, per lo più quando il carico scolastico supera il 20% del loro peso, vanno a scuola a piedi e portano la cartella a mano e non sulle spalle. Quest'ultimo particolare contraddice uno studio belga, in cui l'unico dato significativo legava il mal di schiena a quei bambini (9-12 anni) che non camminavano per andare a scuola. Sempre in Belgio, qualche anno prima, il mal di schiena tra i bambini di 9 anni colpiva quelli che passavano almeno 2 ore ogni giorno con i videogiochi, ma non quelli che guardavano la televisione.

Gli effetti positivi

Da un punto di vista puramente meccanico, portare un peso non fa altro che stimolare la muscolatura. Questo, infatti, è il concetto base sfruttato nel body building e in altre discipline sportive. Che i ragazzi siano ben allenati oppure no, andare a scuola con la cartella in spalla, a mano o lo zainetto sulla schiena si può tranquillamente considerare parte di un salutare esercizio fisico. Meglio ancora se i ragazzi raggiungono la scuola a piedi, purché il tragitto sia ragionevolmente breve. L'importante è che siano liberi di gestire il carico e che non eseguano movimenti bruschi. Portando i libri su una spalla oppure a mano istintivamente si cambierà lato ogni tanto, si appoggeranno momentaneamente a terra quando occorre una pausa. In questo modo la postura si modifica continuamente, favorendo l'elasticità del rachide, il cambio di postura è la prima risposta fisiologica all'affaticamento, segno che il corpo sa come regolarsi. Assolutamente da evitare, invece, le corse con lo zaino o la cartella in spalla che causano impatti violenti con il carico trasportato; lo stesso discorso vale per gli strappi impartiti quando si tira un compagno per lo zaino. Proprio gli zaini, poi, escono un po' svalutati dall'ultimo studio in tema di mal di schiena. Per correttezza, però, va segnalato che la ricerca si è svolta negli Stati Uniti dove i ragazzi colpiti dai dolori si spostavano anche durante la giornata: da una classe all'altra, da un'edifico all'altro, su e giù per le scale sempre con un pesante zaino appresso, sommato spesso al loro stesso sovrappeso.

Elisa Lucchesini



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