La prevenzione è rosa

04 marzo 2005
Aggiornamenti e focus

La prevenzione è rosa



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Secondo gli ultimi dati del rapporto FADOI, federazione degli internisti ospedalieri riunitasi di recente a Roma, le donne sarebbero sempre più attente alla salute rispetto agli uomini ma le distanze si sarebbero ridotte. Le donne, infatti, avrebbero raggiunto la parità anche negli aspetti più degeneri: stress, voglia di far carriera e vizi come fumo e alcol. I numeri, però, sono ancora a favore del sesso femminile. Basti pensare che le donne attente alla prevenzione sono il 37%, mentre solo il 28% degli uomini sembra fare lo stesso. Per quanto riguarda gli stili di vita, solo il 25% degli uomini controlla il proprio peso, contro il 41% delle donne. Tuttavia vi sono segnali incoraggianti che mostrano come i maschi tra i 30 e i 40 anni stiano accorciando le distanze con l'universo femminile mutuandone l'attenzione alla salute e alla prevenzione. In questa fascia d'età il 44% di uomini adotta comportamenti utili a mantenere o potenziare il proprio benessere, una percentuale quasi uguale al 46% delle donne. Di questo argomento si è occupata anche una ricerca statunitense di imminente pubblicazione sull'American Journal of Preventive Medicine. I risultati? Se ce ne fosse bisogno la ricerca ha confermato che i due sessi hanno approcci completamente differenti quando si tratta di salute.

La ricerca statunitense


Un dato è da mettere in evidenza innanzitutto. Nonostante i grandi progressi tecnologici l'aspettativa di vita degli uomini continua a essere in media sette anni inferiore a quella delle donne. E la ragione starebbe proprio nella maggior attenzione che le donne ripongono nella cura della propria salute. Le donne del resto acquisiscono l'abitudine di consultare il medico sin da giovani e conoscono in genere quanto è importante effettuare periodicamente Pap test e mammografia, e sanno anche come effettuare l'autoesame del seno. Gli uomini, invece, nella maggior parte dei casi non pensano alla prevenzione del tumore della prostata. I ricercatori hanno preso in esame 97000 pazienti che hanno risposto a domande sulle loro abitudini rispetto alla salute. I risultati hanno evidenziato, per esempio, che è meno probabile che le donne assumano un'aspirina al giorno come misura preventiva degli accidenti cardiovascolari, anche le donne a rischio di malattie cardiache più difficilmente assumono il farmaco con regolarità. Infatti si comporta così solo il 45% delle donne ad alto rischio cardiovascolare contro il 60% degli uomini. Quanto al controllo del colesterolo e della pressione i dati per uomini e donne sono comparabili. Per ristabilire, però, la maggior attenzione femminile per le raccomandazioni mediche in materia di dieta ed esercizio. Lo studio - concludono i ricercatori - evidenzia tra le altre cose, quanto sia difficile cambiare il comportamento delle persone, anche per i soggetti ad alto rischio. Esistono meccanismi ormai radicati per cui anche chi presenta forti fattori di rischio, che sa che dieta ed esercizio potrebbero contribuire a migliorare le aspettative di vita, non è poi pronto a fare gli opportuni cambiamenti. Modificare la propria vita è difficile e il sesso, qui, non conta.

Marco Malagutti



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