Climatizzare con giudizio

29 luglio 2005
Aggiornamenti e focus

Climatizzare con giudizio



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Il meteo, si sa, ha una cattiva fama, anche se ora va detto che l'affidabilità e ottima. Quindi, se si dice che sarà caldo è molto probabile che sia così. I veri problemi, però, nascono quando si ha una scarsa escursione termica, cioè quando alla temperatura massima del mezzogiorno non fa poi seguito un raffreddamento adeguato la notte. E' in queste situazioni che il ricorso al climatizzatore è fondamentale, soprattutto se non si ha voglia di portare il nonno al supermercato...

Condizionare è poco


Tuttavia anche usare adeguatamente il climatizzatore richiede qualche nozione e un minimo di attenzione, come confermano "i tecnici". Anche perché, come spiega Romano Alberto Basso, della Toshiba Italia Multiclima, le apparecchiature oggi disponibili consentono di agire su diversi elementi. "Il condizionatore, è una macchina che si limita a raffreddare l'aria, mentre il climatizzatore, oltre a raffrescare e riscaldare (nella versione pompa di calore) l'aria presente in ambiente, la deumidifica e la tratta mediante successivi stadi di filtrazione, per ottenere le migliori condizioni di benessere". Secondo Basso, si è detto a sproposito che climatizzare gli ambienti è nocivo, quando invece bastano alcune semplici regole. Per cominciare, non va impostata una temperatura troppo bassa. Generalmente un valore di 25-27 °C è l'ideale; dipende però dalla temperatura esterna. Mantenere 5-6 °C di differenza tra temperatura interna ed esterna evita il rischio di shock termici quando si entra o si esce di casa.

Niente flussi diretti


Altra precauzione è non indirizzare il flusso d'aria fredda direttamente sugli occupanti della stanza. Inoltre è necessario provvedere alla pulizia dei filtri o al loro ricambio, secondo le tempistiche indicate da ciascun produttore. Quanto all'uso durante la notte, va tenuto presente che durante il sonno la temperatura corporea diminuisce, quindi è opportuno impostare il climatizzatore su una temperatura non troppo bassa. Ancora meglio sarebbe dotarsi di una macchina dotata dell'apposita funzione "notturna": in questo modo l'unità, non solo opera nel modo più silenzioso ma, ad intervalli ben definiti (in genere di un'ora), aumenta la temperatura impostata di un grado, così da mantenere ottimale il rapporto tra le condizioni ambiente a quelle corporee.Piuttosto che agire sulla temperatura, insomma, è utile intervenire sul grado di umidità. "Infatti il corpo cede calore anche attraverso l'evaporazione; produce cioè vapor d'acqua che viene immesso nell'ambiente circostante. Se il contenuto di umidità nell'aria è elevato, il sudore non evapora, ma rimane sulla cute. E' questo il motivo per cui, anche con temperature non elevatissime, si prova sensazione di disagio e di malessere quando l'umidità relativa è alta". Anche in questo caso è bene però non esagerare: se l'aria è troppo secca, l'evaporazione viene accelerata, causando secchezza delle vie respiratorie e disidratazione. E' la sensazione si avverte, per esempio, quando in inverno siamo in casa con le finestre chiuse e i termosifoni in funzione.In definitiva, se qualcuno ha previdentemente acquistato un climatizzatore può sfruttarlo al meglio senza timori. Chi invece si sia fatto cogliere impreparato e voglia acquistare ora, tenga presente che i sistemi più economici hanno la tendenza a consumare più energia, mentre quelli cosiddetti inverter (con regolazione continua della temperatura) sono più cari (anche il 50% in più) ma consumano meno. Inoltre, i sistemi fissi ottimizzano la resa anche in termini di rumore, mentre i portatili sono più ingombranti e hanno una resa minore, soprattutto se si deve tenere la finestra aperta per il passaggio del tubo. Detto questo... buon agosto cittadino.

Gianluca Casponi



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