Test a ragion veduta

20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus

Test a ragion veduta



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Quando si parla di servizio sanitario nazionale e delle prestazioni che deve o può garantire ai cittadini, inevitabilmente si parla anche di costi, in genere per dire che sono eccessivi e non sostenibili. Ma stiamo parlando di salute, argomento in testa alla lista di priorità di ogni essere umano, l'unico dono che tutti vorrebbero ricevere da madre natura, un diritto sancito dalla Costituzione. Come non sentirsi, allora, ingiustamente e pericolosamente limitati da una valutazione puramente economica?
In realtà le cose non stanno esattamente così: non è in termini di denaro che si giudica l'utilità di un servizio, bensì valutandone il rapporto costo/beneficio. Un po' come dire che prima di fare un acquisto, non avendo disponibilità illimitate, si considera il rapporto qualità/prezzo di vari articoli prima di scegliere quale comprare.
Di seguito si cercherà di dare una definizione, il più possibile semplice e chiara, di cosa si intende per costo e beneficio in sanità, spiegando alcuni dei fattori che entrano nella determinazione del giudizio finale.

Costo


Costo della singola prestazione: l'onorario del medico per una visita specialistica, il costo dei reagenti per un esame di laboratorio, il costo delle apparecchiature per un esame strumentale. Nel caso degli esami poi si devono aggiungere, ai costi dei macchinari, quelli del personale tecnico che esegue l'esame e quelli del medico che redige il referto; se l'esame è invasivo talora vanno previsti il costo della degenza ospedaliera (anche in day hospital) e l'onorario dell'anestesista.
Costo collettivo è il costo totale di uno screening, vale a dire il costo di un esame moltiplicato per tutti i pazienti che devono sottoporsi a quell'esame e per tutte le volte che dovranno ripetere lo stesso esame in un determinato arco di tempo (5-10-20 anni). L'esame può essere anche relativamente economico, come il PAP test, ma se vi si sottopongono tutte le donne dai 25 ai 65 anni, ogni due anni, i costi lievitano enormemente.
Costi aggiuntivi indotti: se un dato accertamento non era specifico per quel paziente, il risultato sarà negativo oppure di difficile interpretazione. In quest'ultimo caso si renderà necessario eseguire ulteriori indagini per ottenere un esito chiaro e significativo.
Prezzo per il paziente: deriva dalla somma dei costi, diretti e indiretti, che gravano per forza solo sul paziente. I costi diretti sono quelli sostenuti per recarsi, da casa o dall'ufficio, sul luogo dove si effettua la visita o l'esame; i costi indiretti sono rappresentati dal tempo sottratto al lavoro o allo svago. Da sottolineare, inoltre, che spesso questi costi vanno raddoppiati perché riguardano sia il paziente sia la persona che lo accompagna.

Beneficio


Beneficio immediato è quello che si ottiene quando l'indagine consente di diagnosticare una disturbo curabile o, in caso di esito negativo, di escludere una patologia non identificabile in altro modo. Gli esami volti a distinguere tra un'infezione virale ed una batterica, per esempio, consentono di impostare una corretta terapia farmacologica con antivirali o antibiotici, risparmiando così i costi di una generica terapia sintomatica (capace solo di alleviare i sintomi). Nelle infezioni genitali da papilloma virus, invece, l'identificazione dell'esatto ceppo virale coinvolto non è, ad oggi, utile. È noto, infatti, che alcuni ceppi possono portare all'insorgenza di tumore della cervice uterina, tuttavia l'infezione da papilloma non si può eradicare e il carcinoma non si può prevenire. Un esame specifico, in questi casi, avrebbe come unico esito quello di indurre ansie e preoccupazioni nelle pazienti, stati d'animo certo non salutari.
Beneficio a lungo termine è quello che deriva, in genere, dagli interventi di prevenzione. L'ipercolesterolemia è ormai notoriamente riconosciuta come fattore di rischio che aumenta la mortalità per cause cardiovascolari. Un semplice esame del sangue fornisce i valori di colesterolo: se sono elevati è possibile riportarli a valori normali (con la dieta, l'esercizio fisico, i farmaci) e mantenerli sotto controllo. In questo modo il rischio cardiovascolare si riduce subito e si mantiene basso per molti anni.
Beneficio per la collettività: quando un intervento non si applica ad un dato paziente ma a un congruo gruppo di soggetti, che hanno in comune determinate caratteristiche, il beneficio ottenibile si amplifica. Naturalmente tutto ciò si può fare solo quando si sia ben certi di quali categorie di persone possano effettivamente trarre un reale beneficio. Per intenderci: certe vaccinazioni si fanno a tutti i bambini, la mammografia solo alle donne dopo i 40 anni, il test del PSA (antigene prostatico specifico) agli uomini dopo i 60 anni.

Il check up: solo un mito

La tecnologia si evolve molto rapidamente mettendoci a disposizione strumenti sempre più sofisticati per "vedere" dentro l'organismo, purtroppo però per capire il vero significato di ciò che si vede occorrono sempre anni. Attenti quindi a credere ciecamente nell'utilità degli esami: un indagine deve sempre essere giustificata dalla presenza di disturbi o fattori di rischio, altrimenti rischia solo di generare falsi malati. Detto in termini sanitari, anche se può apparire brutale, il costo di un esame deve essere giustificato da una riduzione della mortalità o, almeno, dal miglioramento della qualità di vita del malato, altrimenti è una spesa inutile.

Elisa Lucchesini



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