Muoversi giova pur non dimagrendo

22 settembre 2004
Aggiornamenti e focus

Muoversi giova pur non dimagrendo



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Essere grassi fa male, muoversi fa bene. Anche se si è grassi? Sì, anche se non si riesce ad avvicinarsi al peso ideale, avere una vita attiva diminuisce la possibilità di vedere peggiorare il proprio stato di salute.
E' il messaggio, per molti versi consolatorio, che viene da una ricerca piuttosto corposa, che ha riguardato più di 7800 persone di età compresa tra 51 e 61 anni. Lo scopo era valutare i rapporti tra attività fisica, salute complessiva e rischio di andare in incontro a perdite di funzionalità cioè, in pratica, a situazioni che riducono la mobilità (per esempio dolori artrosici al ginocchio). Il tutto, tenendo anche presente l'indice di massa corporea.

Un'indagine completa


Le valutazioni sono state condotte dal 1992 al 1996 e prevedeva tre tipi di domande. Il primo consisteva nel valutare l'attività fisica leggera (giocare a bowling, passeggiare e così via), l'attività fisica intensa (corsa, bicicletta) e anche i lavori domestici pesanti (lavare i pavimenti, pulire i vetri). Dopodiché c'era lo stato di salute, anch'esso rilevato attraverso un questionario di autovalutazione, e il funzionamento fisico, misurato attraverso la comparsa di segni tipo il non riuscire a salire qualche pianerottolo di scale senza fermarsi. Nell'analisi rientravano anche le altre caratteristiche demografiche, fisiche, come il peso, e socioeconomiche, tra le quali, ed è un punto importante, il grado di impegno fisico richiesto dal lavoro svolto.
Ovviamente è rimasto confermato che l'obesità comporta inevitabilmente un certo declino della salute e della funzionalità e quanto più grave è l'obesità, tanto minore è il benessere e quanto più frequente la diminuzione della mobilità, a questo proposito chi è obeso ha un rischio quasi doppio (1,75 volte) di vedere ridotta la sua capacità di movimento.

Risultato netto


Però, anche chi resta sovrappeso, ma ha un'attività fisica apprezzabile, vede migliorare sia la salute complessiva, sia la mobilità. Questo è vero tanto per l'attività leggera quanto per quella più impegnativa. Nelle persone francamente obese i benefici sulla salute complessiva erano meno marcati, ma quelli sulla mobilità restavano notevoli. Anche eseguire i lavori domestici pesanti ha un effetto positivo sulla mobilità dei sovrappeso. E non è nemmeno necessario essere atleti particolarmente assidui: nel caso dell'esercizio intenso, basta praticarlo una volta al mese e già si ha un dimezzamento del rischio. Un altro dato molto significativo è che non ha invece alcun effetto lo svolgere un'attività lavorativa più o meno pesante. Insomma, anche se si lavora di muscoli non si hanno effetti benefici: un aspetto che meriterebbe un ulteriore approfondimento. Secondo i ricercatori si deve tenere presente che chi ha dichiarato di avere un lavoro pesante parla di sollevare pesi, oppure di doversi piegare o inginocchiare: tutte attivtà non aerobiche o comunque meno aerobiche di quelle ricreative. Senza contare che sono proprio gli sforzi ripetuti di questo genere a causare disturbi muscoloscheletrici invalidanti.
In conclusione, ottimismo: anche se si porta una grande taglia, se si riesce a portala a passo svelto il danno è limitato

Maurizio Imperiali



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