Ansia e depressione

19 maggio 2005

Ansia e depressione


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16 maggio 2005

Ansia e depressione

Buongiorno cari dottori. Sono un 51 enne che si rivolge a voi per chiedere aiuto. Sin dall'età di 9 mese sto combattendo con la vita a causa di una poliomielite che mi aveva attaccato la gamba destra; prima hanno lottato per me i miei genitori poi ho dovuto farlo io contro i miei amici che mi chiamavano zoppo che non ritenevano farmi giocare con loro temendo che non potessi farcela. Ma ho lottato e vinto! Correvo come loro giocavo a calcio come loro; sono passati gli anni mi sono sposato e dopo un primo splendido figlio ne arriva altro che però muore appena nato. Ho dovuto fare l'uomo della situazione e tenermi dentro tutto il dolore per dare aiuto agli altri moglie madre etc. . Pian piano passa pure questo ma tre anni fa circa mio fratello ( io lavoro presso il comune del mio paese ed ero segretario particolare del sindaco, una delle figure più di prestigio dell'ente) pensa bene di candidarsi in una lista avversa a quella del mio sindaco chiedendomi di aiutarlo promettendomi mari e monti. Alla fine mi sono ritrovato senza essere più segretario del sindaco nè con mari e monti. In poche parole in braghe di tela e con il capo cospsrso di cenere sono dovuto rientrare dopo tre anni di malattia in ufficio chiaramente in posto diverso e in una sede distaccata. Ho tanto lottato per ritrovare un mio equilibrio minato dalle tante vicissitudini ma casualmente mi acciorgo di avere due noduli tiroidei fortunatamente benigni, a causa di un mal di stomaco faccio gastroscopia e quì mi trovano un reflusso gastroesofageo che mi sta ammazzando rendendomi ancor di più irritabile e nervoso; non basta per un piccolo incidente faccio una tac e scopro che mi ha provocato due ernie cervicali delle quali i fastidi non sto quì ad elencarvi. La situazione familiare va ogni giorno aggravandosi in quanto mia moglie molto attaccata alla madre preferisce non fare ferie pur di non lasciarla quando io invece sono un grande viaggiatore; insomma mi sto chiudendo inme stesso, amo il divano di casa, non frequento amici, aspetto che scenda la sera sono sempre irritabile nervoso pronto a scattare e con un peso sul petto grande come un macigno. Prendo mezzo compressa di EN al pomeriggio da diversi anni e questo mi dà un poco di sollievo, ho frequentato per un periodo psicoterapia ma ho smesso quando non ho più odiato mio fratello. Quello che a voi chiedo scusandomi per avervi tediato per tanto tempo è un consiglio che mi aiuti a superare lo stato d'animo attuale e che mi dia ancora una volta la forza di risorgere. Grato per la risposta che vorrete darmi vi ringrazio anticipatamente.

Risposta del 19 maggio 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


La sua lettera esprime molto bene una situzione comune a tanti uomini, nel senso di appartenenti al sesso maschile, che, per cultura e tradizione ritengono di non dover mai esprimere i propri sentimenti, di dover fare "gli uomini", appunto. Accade così che tutta ll'energia emotiva, anzichè fluire liberamente, si compatta "dentro" e si manifesta sotto forma di somatizzazioni, Depressione, stanchezza.
E' un bene che lei sia riuscito a superare il rancore verso il fratello, ma sembra di capire che ora vuole ritrovare pienamente la volgia di fare, di vivere, di progettarsi secondo la sua indole e i suoi desideri.
La prima cosa da fare è cercare di uscira da questa "palude" in cui sembra che tutta la famiglia sia precipitata.
La mia sensaz ione è che vi sia una aspetto depressivo e non solo ansioso, per cui le consiglio di rivolgersi ad uno specialista oa anche al suo medico di fiducia per valutarre l'opportunità di un antipedressivo. Infatti l'EN è un ottimo farmaco, ma agisce solo a livello dell' Ansia, mentre dal suo racconto sembra di intravedere oi sintomi di una Depressione. I farmaci non isolvono i problemi relazioni, ma "danno la mossa" iniziale.
Credo che il punto cruciale sia quello di ritrovare assieme a sua moglie un nuovo assetto emotivo del vostro nucleo familiare:il fatto che sua moglie non voglia staccarsi dalla madre fa pensare che anche lei stia soffrendo di una forma depressiva, certamente indotta da tutta una situazione familiare nella quale siete entrambi coinvolti.
Sono sicura che con l'aiuto di un buon antidepressivo e facnedo appello alle sue risorse personali, lei potra nuovamente ritrovare tutto ciò che in questo momento sente mancare.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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