Unico indizio il chewing-gum

16 gennaio 2008
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Unico indizio il chewing-gum



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Non c'è tregua per i dolcificanti. Dopo che l'aspartame è stato passato in rassegna in tutte le sue potenzialità tossiche, una storia per altro non ancora conclusa, ora è la volta del sorbitolo. La cosa buffa è che da sempre questo sostituto dello zucchero è considerato amico dei denti, perché formulato in modo da non poter essere fermentato dai batteri della bocca. Lo si trova così nelle gomme da masticare senza zucchero, e gli si attribuisce un ruolo nella prevenzione della carie. Non solo, ci sono stati studi che hanno segnalato come masticare gomme senza zucchero dopo i pasti acceleri l'eliminazione dei residui di cibo e riduca il tasso di insorgenza della carie nei bambini. Ora uno studio pubblicato sul British Medical Journal che ha fatto molto scalpore, rivela come i chewing-gum possano provocare disturbi all'intestino e una perdita incontrollata di peso. E proprio per colpa del sorbitolo. Possibile?

I casi


Circa il 10-20% dei soggetti adulti e adolescenti si stima che abbiano sintomi legati a disturbi intestinali, con i costi sanitari che ne conseguono. La rivista britannica riporta due casi clinici tedeschi del genere, piuttosto singolari e caratterizzati da diarrea cronica e perdita sostanziale di peso. Per arrivare a una diagnosi finale, precisano i ricercatori, è stato determinante valutare con precisione le abitudini alimentari. Ed è da questa analisi che è emersa l'abituale ingestione di sorbitolo, un dolcificante di consumo comune e da sempre noto per le sue proprietà lassative. Il primo caso è quello di una donna di 21 anni che ha sofferto di diarrea e dolori allo stomaco per otto mesi. Si pensava a una colite infettiva, ma i ripetuti esami diagnostici non hanno dato risultati. Nel frattempo la paziente è arrivata a perdere 11 kg. Con un indizio però sorprendente, un gap osmotico che faceva pensare all'uso di un purgante. Ulteriori indagini hanno rivelato l'assunzione considerevole di gomme da masticare senza zucchero, fino a 18-20 g giornalieri, circa due pacchetti di gomme. Con una dieta senza sorbitolo la situazione nel giro di un anno si è ristabilita. Simile il secondo caso esaminato. Un uomo di 46 anni ricoverato per diarrea e perdita di peso addirittura di 22 kg. Anche in questo caso esami diagnostici nella norma, ma anche in questo caso consumo di gomme da masticare. Un totale approssimativo di 30 g di sorbitolo, tenendo presente che in ogni gomma sono contenuti in media 1,25 g di dolcificante. Nuovamente l'abbandono delle gomme da masticare ha ristabilito la situazione e nel giro di sei mesi il paziente ha ripreso 5 kg e ha ripreso una normale frequenza dell'evacuazione.

La morale


La morale? Entrambi i pazienti facevano largo uso di sorbitolo, che fa parte degli zuccheri polialcoli, come xilitolo e mannitolo, che in alcuni casi sono usati come lassativi. Ma al di là di quest'uso il sorbitolo è un dolcificante diffusissimo e i consumatori ignorano frequentemente gli effetti lassativi, ergo difficilmente associano il sorbitolo a eventuali problemi gastrointestinali. Il fatto è, spiegano i ricercatori, che il sorbitolo è poco assorbito dal piccolo intestino e agisce come un agente osmotico. Se piccole quantità, comprese tra i 5 e i 20 grammi, si limitano a provocare gonfiori e crampi addominali, quando la dose cresce fino addirittura a 50 g si sconfina nella diarrea osmotica. E a questo punto si innesta il problema ravvisato nei due casi clinici con perdita di peso e diarrea persistente. Sorbitolo al bando perciò? Nel timore un portavoce della Wrigley, casa produttrice di molte gomme da masticare, ha detto che l'avvertenza del rischio lassativo è esplicita nei pacchetti in commercio. E che la sua sicurezza è stata comprovata. Ma i casi ci sono e senza demonizzare i chewing-gum, come concludono i ricercatori, forse si tratta di aggiungere una freccia al proprio arco nella diagnosi e di fronte a un paziente con questi sintomi di chiedergli se per caso mangia gomme da masticare. Potrebbe aiutare.

Marco Malagutti



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