Malumore a pesci in faccia

18 febbraio 2005
Aggiornamenti e focus

Malumore a pesci in faccia



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Non si sa se avere compassione del topo da laboratorio oppure se ritenerlo un privilegiato, visto che in pratica oggi si sa sicuramente come curare i topi da più o meno qualsiasi disturbo. L'ennesimo studio riguarda la depressione e, anziché un farmaco, l'effetto di due nutrienti: gli acidi grassi polinsaturi omega 3, quelli presenti nel pesce, soprattutto quello grasso come salmone e aringa, e l'uridina. Quest'ultima è un nucleoside, ampiamente presente in natura, ma in particolare nei vegetali zuccherini come la barbabietola. Delle proprietà terapeutiche in campo cardiovascolare degli omega 3 ormai si sa tutto: combattono l'ipercolesterolemia e sono quindi in grado, se inseriti nella dieta, di prevenire l'aterosclerosi. Meno brillante la carriera dell'uridina proposta di volta in volta come cicatrizzante, disintossicante e rigeneratore cellulare, ma senza sostanziose prove a supporto. Attualmente, associata a citidina, è disponibile in Italia in un farmaco indicato per il trattamento delle conseguenze delle cerebropatie vascolari, che però è in classe C. L'impiego dell'uridina e della citidina ha la sua giustificazione nel fatto che stimolano la sintesi di un substrato indispensabile a per la successiva produzione dei fosfolipidi, sostanze fondamentali per il metabolismo cerebrale

Il topo non si dispera più


E il topo? I ricercatori hanno sottoposto le cavie a un test di nuoto frustrante, al punto da indurre le bestiole a un comportamento "disperato", cioè l'immobilità, che si ritiene possa mimare la condizione depressiva dell'uomo. Dopodiché sono stati trattati in tre modi differenti: con iniezioni di uridina, con omega-3 per via orale, con entrambe le sostanze a dosaggi inferiori a quelli utilizzati quando se ne somministra una sola. I risultati sembrerebbero positivi: le iniezioni di uridina fanno cessare i comportamenti non finalizzati nella cavia e lo stesso fanno gli Omega-3, ma con un tempo di insorgenza di circa un mese. Gli autori notano che è, più o meno, lo stesso tempo richiesto dai moderni antidepressivi serotoninergici per espletare il loro effetto. I risultati migliori sono stati ottenuti con le due sostanze insieme. Lo studio è stato condotto perché in precedenza era stata segnalata l'efficacia degli omega 3, nell'uomo, nell'indurre una regressione dei sintomi della depressione. Di qui la necessità, visto che analoghe segnalazioni si erano avute per l'uridina e citidina, di ricominciare da zero con lo studio sul modello animale. La strada è ancora lunga, ovviamente, e non è il caso di consigliare, al posto dell'antidepressivo, un bel salmone al cartoccio con contorno di barbabietole. Per risollevare lo spirito vengono in mente accostamenti più appetitosi.

Maurizio Imperiali



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