Cibo “sano”: come sceglierlo? Gli americani rispondono

12 ottobre 2016
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Cibo “sano”: come sceglierlo? Gli americani rispondono



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Quando un cibo può essere definito sano? Se lo sono chiesto gli esperti d'oltre oceano della Food and drug administration (Fda) , l'ente che si occupa di regolamentare cibi e farmaci negli Stati Uniti, che poi hanno posto la domanda ai cittadini statunitensi.

Lo scopo finale è consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli quando acquistano il cibo che portano in tavola e la via per arrivare a questo risultato passa dalla definizione del concetto di "sano". «Sappiamo che i consumatori si basano sulle etichette per scegliere un prodotto alimentare, soprattutto se lo acquistano per la prima volta» esordisce Douglas Balentine, direttore dell'ufficio Fda che si occupa di nutrizione ed etichettatura dei cibi.
«Ma sappiamo anche che spesso le scelte avvengono nel giro di pochi secondi, da tre a cinque» prosegue. Anche per questa ragione è fondamentale che tutte le informazioni che compaiono sulla confezione, incluse scritte come "sano" oppure "a basso contenuto di...", abbiano un significato ben preciso che il consumatore deve conoscere per poter davvero scegliere in modo consapevole.

«Quando ci siamo posti il problema di ridefinire il significato del termine "sano" in etichetta, ci siamo resi conto di non avere tutte le risposte» dice Balentine, che assieme agli esperti Fda ha deciso di chiedere il contributo di tutta la popolazione per arrivare a una definizione finale condivisa.

Sono molti altri gli interventi di questo genere in programma nel calendario Fda che prevede anche una intensa collaborazione con l'industria alimentare, ma alcuni esperti fanno notare che l'etichetta non è tutto. «Non dobbiamo dimenticare che la salute arriva dalla terra e molti degli alimenti con un'etichetta sono lavorati e arricchiti in un secondo momento con vitamine e minerali» commenta Sharon Zarabi direttrice del programma bariatrico al Lenox hill hospital di New York City che poi conclude: «Dovremmo incoraggiare le persone a mangiare più frutta, verdura e legumi prima di andare a vedere i dettagli di un'etichetta».



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