Cosa mi succede?

22 marzo 2005

Cosa mi succede?


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19 marzo 2005

Cosa mi succede?

Sono una ragazza di 22 anni e mi faccio sempre un mare di problemi per cose veramente futili. Per questi motivi sono spesso di cattivo umore perchè non dico a nessuno i miei dubbi e le mie preoccuapzioni quindi le sfogo in un altro modo. In particolare ho notato che non riesco ad avere più un rapporto sereno con il mio fidanzato con cui sto tanti anni. E' già da un pò che va avanti questa situazione, ci litigo spessissimo per cretinate, non riesco a essere più serena con lui anche nell'intimità. Non riesco più a sciogliermi e non riesco ad avere un rapporto completo come prima. Ho paura di questa situazione, mi sento male ma non ho il coraggio di parlarne con nessuno. Inoltre a casa sono sempre tesa perchè ho sempre paura di deludere qualcuno, ho semrpe paura che qualcuno ce l'abbia con me, ho bisogno sempre di conferme e mi sento sempre in colpa anche per nulla. Mi sto rovinando l'esistenza e cerco di uscirne fuori ma capsico che non ci riesco. Un esempio? Io mi sento in colpa se esco con il mio ragazzo e i nostri amici, perchè sento il dovere di uscire con i miei genitori, mi sento in colpa a lasciarli soli o comunque a non chiederglielo. Lo anche detto alla mia famiglia e lo sa anche il mio fidanzato. I miei genitori dicono che devo stare tranquilla e che loro non hanno bisogno di uscire con me. Io mi sento male, per qualsiasi cosa. Anche quando ho avuto il coraggio di scoppiare a piangere davanti ai miei genitori e a sfogarmi mi sono sentita male perchè sapevo che li stavo facendo preoccuapre. In sostanza io mi sto male per gli altri, sempre e non penso a me stessa, mai. Vi prego aiutatemi, datemi un consiglio io non ce la faccio più. Grazie.

Risposta del 22 marzo 2005

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Spesso, intorno ai venti anni, si cade in una sorta di Depressione e confusione: è un processo assolutamente normale per quanto spiacevole. Infatti a questa età si va incontro a forti trasformazioni che riguardano il modo in cui si gestisce l'affettività e le relazioni sociali in genere. E' il momento in cui si definisce la propria personalità e ci si delinea definitivamente come persona autonoma e differenziata. Questo significa anche staccarsi dai propri genitori, il che non significa rompere i rapporti con loro, anzi! Significa porsi nei loro confronti in un atteggiamento più paritario, riconoscendosi reciprocamente nelle proprie esigenze. Può capitare, come sta capitando a lei, che questo processo venga vissuto come una perdita, un distacco intollerabile, che scatena sensi di colpa e dubbi. Io le consiglio di parlare di questi suoi timori e dubbi con i suoi genitori che, mi pare di capire, sono persone ragionevoli. Se proprio non riuscisse con il loro aiuto a superare queste difficoltà, allora le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, ma prima provi con le risorse che trova in se stessa e in famiglia. Auguri.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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