Mamma ansiosa...e anche io

17 febbraio 2006

Mamma ansiosa...e anche io


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10 febbraio 2006

Mamma ansiosa...e anche io

Eggr. Dottori, Mia madre ha 67 anni è sempre stata una donna dinamica e allegra. Due anni fa io ho perso una bimba alla 40° settimana di gestazione e la cosa ha gettato nellos conforto tutti ma sembrava che col tempo tutto si fosse "acquietato" ma da un mese circa mia madre ha cominciato ad avere paura ad uscire di casa. Il medico l'ha visitata e le ha trovato la pressione alta per la quale le ha prescritto un farmaco da prendere tutti i giorni di cui purtroppo nno ricordo il nome. Tiene la pressione sotto controllo e sembra esseresi stabilizzata. Da allora però, da un giorno all'altro, non è più riuscita ad uscire di casa per paura di stare male (accusa anche mancanza di fiato e dice di sentirsi agitata. . Premetto che non ci sono motivi particolari per cui essere agitati tanto più che solo 1 mese fa non aveva niente). Il massimo che riesce a fare è uscire a buttare la spazzatura in cortile ma accompagnata dalla sua vicina di casa. . . Cerca si sforzarsi di nno avere paura, in qualche modo cerca di reagire. Possono essere effetti collaterali dei farmaci per la presssione oppure si tratta di un vero disturbo? Sempre il medico le ha prescritto delle gocce "calmanti" che non interagiscono con i farmaci per la pressione ma fanno pochissimo. Grazie per la cortese risposta che vorrete fornirmi Monica - Milano

Risposta del 17 febbraio 2006

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Sicuramente sua madre ha bisogno di ansiolitici adatti: lei non dice cosa stia assumendo e quindi non mi è possibile dirle nulla di più. Vi sono farmaci specifici per queste forme di Ansia che bloccano letteralmnete la persona. Però ho la sensazione che tutti voi siate coivolti in una situazione di Depressione, certamente provocata dal triste evento. Ho la sensazione che tutta l' Ansia, la Depressione per quantop è successo, lo stiate incanalando in una attenzione reciproca che, se da un lato è bella perchè significa che vi volete bene, dall'altro rischia di diventare una patologia vera e propria.
Rischiate di ripiegarvi su voi stessi, sul vostro dolore, sulle malattie, suli blocchi psicologici.
Tra l'altro credo che anche lei avrebbe bisogno di sostegno, o no? Rivolgetevi ad uno specialista (psichiatra con compoetenze anche psicoterapeutiche o medico psicoterapeuta) che sappia sia valutare quali farmaci prescrivere, sia aiutare a rompere questo circolo vizioso.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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