Non riesco ad andare avanti.

21 settembre 2006

Non riesco ad andare avanti.


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16 settembre 2006

Non riesco ad andare avanti.

Salve, sono un ragazzo di 18 anni. Caratterialmente tendo ad affezzionarmi molto nelle relazioni, ed è già capitato di soffrire per questa causa. Tuttavia sono sempre riuscito a continuare, senza eccessivi effetti sul fisico e sulle relazioni interpersonali. Quest'estate ho approfondito l'amicizia con una ragazza straniera a cui tengo molto, e con cui intrattenevo uno splendido rapporto di complicità e amicizia. . . Ed era ciò che volevo continuare. Un mese fa sono andato a trovarla nel suo paese, e ho vissuto i più bei giorni della mia vita; ma ancora una volta non siamo andati oltre la splendida amicizia che ci legava. Poi le cose sono cambiate, mi ha confidato che era pazzamente innamorata di me, e che gli sarebbe piaciuto venire a vivere con me non appena terminati gli studi. Dopo 20 giorni circa, però il suo atteggiamento stava diventando freddo, e i suoi messaggi erano velati di una triste rassegnazione. Fino ad arrivare ad una lettera, in cui mi dice addio, e mi chiede scusa, ma non pu continuare la relazione per via della distanza. Gli propongo di rimanere amici, per non perdere ogni cosa, e lei accetta. Ma nulla è come prima, nulla. Gli scrivo poesie, gli mando fiori, faccio tutto ciò che posso fare ma non ricevo risposte, a parte qualche "Ciao Come stai? io bene". E tutto ciò che dico sembra non interessargli. Gli ho chiesto se aveva un ragazzo, per cui era stata costretta a interrompere la relazione con me, ma la risposta è stata "NO". Non mi degna di una risposta, apparte qualche freddissimo messaggio di circostanza. Cosa diavolo significa? Non posso pensare che tutto sia finito. . . dopo quello che mi ha detto non posso credere che non era sincera. E ora, cosa rimane. . . Nulla! Mi sarebbe bastato rimanere amico, vederci ogni tanto, mi sarebbe bastato rimanergli accanto, anche solo a guardarla, anche solo quello. . . ma non posso andare avanti dopo che una persona che era importantissima per me, adesso non mi degna di una risposta, di una parola. Andavo avanti conservando i ricordi trascorsi insieme, affrontavo ogni cosa sapendo che lei c'era, per tantissimo tempo mi sono annullato per lei, ogni mio respiro, ogni mio battito era per lei. . . Era la mia aria. E adesso? Gli ho detto che tornerò da lei per stare un pò insieme, ma non ottengo risposta, e so che se andrò fino a lì, e lei rifiuterà di vedermi morirei dentro. . . Poichè è la speranza che mi tiene in vita, la speranza che almeno la vecchia amicizia possa tornare. . . e non voglio rassegnarmi perchè qualcora lo facessi cesserei di vivere. Cosa devo fare? Dimenticare. . . Suvvia non è assolutamente possibile. Il tempo passa ma il dolore si fa sempre più vivo, e mi sto richiudendo in me stesso. . . non parlo più con gli amici, passo tutto il tempo ad autodistruggermi e a ricordare. . . Ricordare. . . Il ricordo è la cosa certamente più preziosa che abbiamo, ma è anche quella che ci fa soffrire in modo inimmaginabile. Cosa darei per dimenticare, per sparire per un pò. . . Per non stare un'altra notte insonne ad aspettare con il cellulare accanto un misero sms. e per non svegliarmi un altro giorno con gli occhi rossi. . . Non so più cosa fare. . .

Risposta del 21 settembre 2006

Risposta a cura di:
Dott.ssa MARIA ADELAIDE BALDO


Lei solleva un problema molto diffuso: la dipendenza affettiva.
Ultimamente sono proprio i giovani maschi che manifestano questo problema il quale non presenta i segni classivi di una patologia, ma può portare ad un notevole peggioramento della qualità della vita e anche alla Depressione.
Se rivediamo assieme la sua storia, lei si sente ora del tutto dipendente dal ricordo di quella ragazza e non accetta che le cose tra voi si siano raffreddate.
Lei stesso ammette che tra voi non c'è mai stato un chiarimento rigurado alla vera natura del sentimento, tantomeno c'è stato qualcosa di sessuale.
Nella lettera lei stesso parla di amicizia, ma mai di passione amorosa.
Forse tra voi c'è stato un equivoco su questo punto: la ragazza ha sentito troppa confusione tra il livello dell'amicizia e quello dell'amore e ha deciso di ritirarsi da una situazione che, a quel punto, le dava prevalentemente confusione.
E' su questo che lei ora dovrebbe interrogarsi, cioè su come lei tende a relazionarsi con gli altri e in particolare con le ragazze.
Lei è ancora molto giovane ed è normale che alla sua età ci sia confusione su come gestire i due livelli (amicizia e amore). E' difficile perchè richiede una forte identità anche sessuale che alla sua età non si è ancora del tutto strutturata.
Perciò la invito a riflettere su come lei si relaziona e su come lei vive la sua identità maschile.
Potrebbe anche farsi aiutare da qualcuno, se da solo non ce la fa.
L'importante è che lei non cada nel sentimento persecutorio che le fa solo perdere tempo ed energie.
Troverà altre ragazze, e anche amici, con cui sperimentare la gioia della buona relazione.
Magari anche un poco più vicino a casa.

Dott. Ssa M. Adelaide Baldo
Specialista attività privata
Specialista in Psicologia
BRESCIA (BS)



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