Protesi mammarie: in arrivo registro italiano

11 gennaio 2012
Aggiornamenti e focus

Protesi mammarie: in arrivo registro italiano



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Tempi brevi per l'approvazione del Decreto legge che istituisce il registro per le protesi mammarie. Lo assicura il presidente della commissione Sanità del Senato, Antonio Tomassini, che, dopo il caso delle protesi francesi Pip, ha messo il ddl, che ha già passato il vaglio della Camera, all'ordine del giorno già oggi. Il testo, spiega Tomassini, è già pronto con tanto di emendamenti migliorativi comprese le sanzioni per chi non rispetterà le nuove regole. Per passare però all'esame degli emendamenti e al voto manca ancora il via libera della commissione Bilancio.

Sul fronte delle protesi testicolari al silicone fabbricate dalla medesima azienda francese,il rischio per le strutture pubbliche italiane sembra essere escluso, stando alle dichiarazione di alcuni esperti della Società italiana di andrologia (Sia). Secondo Edoardo Pescatori, coordinatore Sia per la sezione Marche-Emilia Romagna-San Marino, nessuna protesi testicolare di questa ditta è stata, infatti, mai impiantata in alcuna struttura pubblica italiana. Comunque, per maggiore sicurezza, a breve dovrebbe scattare un'indagine sanitaria, volta ad accertarne eventuali impieghi negli ospedali italiani. Intanto la Società internazionale di dermatologia plastica e rigenerativa (Isplad) e l'Associazione dermatologi ospedalieri italiani (l'Adoi ) chiedono che in Italia venga proibito l'uso di filler permanenti contenenti acrilati e metacrilati. «Già da tempo abbiamo denunciato la pericolosità dei filler permanenti e dei metacrilati», dice Antonino Di Pietro, Presidente Fondatore Isplad. «Ogni giorno osserviamo visi deturpati ripieni di sostanze usate per spianare le rughe che non si possono più riassorbire. I metacrilati sono sostanze che la pelle e i tessuti non sono in grado di metabolizzare e digerire per cui si comportano da corpi estranei dando luogo nel tempo a crisi di rigetto: il viso e le labbra si gonfiano, si creano dei noduli pieni di pus, si ulcerano e possono lasciare cicatrici».



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