Le statine: un baluardo contro il colesterolo in eccesso

16 maggio 2018
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Le statine: un baluardo contro il colesterolo in eccesso



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Colesterolo e trigliceridi sono importanti "attori" nel nostro sistema cardiovascolare. Il primo è prodotto dall'organismo e viene anche introdotto con l'alimentazione, i secondi provengono principalmente dal cibo e da come il fegato metabolizza i carboidrati. Quando i livelli di queste sostanze divengono e si mantengono alti (per familiarità ma soprattutto scorrette abitudini alimentari), ecco che il rischio per il sistema circolatorio e per la nostra salute sale corrispondentemente. Uno stile di vita e un regime alimentare sani ci permettono di evitare seri problemi come cattiva circolazione, ostruzione di coronarie e arterie, infarto e danni ingenti al cuore. Spesso, però, questo può non bastare e si deve ricorrere a un sostegno farmacologico, suggerito ovviamente da medici specialisti dopo opportune analisi, che il paziente deve portare avanti per lunghe terapie, a volte per tutta la vita.

Le statine


Negli ultimi trent'anni il ruolo di "protagonisti" nelle terapie ipolipemizzanti (che mirano cioè ad abbassare il livello di colesterolo nel sangue) è stato ed è tuttora rivestito da una categoria ampia e importante: le statine. Atorvastatina, pravastatina, simvastatina, lovastatina: queste molecole e altre sono le illustri rappresentanti di questo gruppo di rimedi che, in forma di medicinale equivalente o di farmaco "originale", impattano notevolmente nella terapia delle ipercolesterolemie e dei disordini circolatori annessi.
In che modo si comportano queste sostanze? Svolgono la loro azione a livello del fegato, dove è presente un enzima, detto reduttasi, che è responsabile della "creazione" o produzione endogena del colesterolo. Inibendo questo enzima, le statine permettono di ridurre la formazione e di contenere il colesterolo, sia quello "buono" sia quello "cattivo" entro valori accettabili; in questo modo aiutano l'organismo ad abbassare e assorbire quello in eccesso, che altrimenti si accumulerebbe sotto forma di placche sulle pareti delle arterie, ostruendole e generando il rischio delle patologie sopra citate.
In media se ne assume una compressa al giorno, preferibilmente a stomaco pieno, da associare talvolta a integratori o farmaci contenenti "acidi grassi" che permettono un miglior equilibrio del colesterolo nel sangue.

Alimentazione e movimento


La terapia va affiancata a due aspetti "fondamentali" per il nostro benessere: il primo sta nell'adeguare la dieta a un regime sano e controllato, senza sgarri, perché è da lì che quasi sempre provengono le elevate concentrazioni di "grassi"; il secondo, non indipendente dal primo, risiede nella pratica regolare di attività fisica anche moderata e compatibile con il proprio stato di salute. Un buon formaggio o un antipasto fatto di fritti invoglianti sono alimenti carichi di colesterolo che non supportano di certo il lavoro del cardiologo e l'effetto che atorvastatina e sorelle svolgono a tutela del paziente. Altrettanto controindicato è uno stile di vita sedentario, fatto di "pantofole" e scarso movimento.
Dal medico curante e dal consiglio del farmacista di fiducia si possono trarre fondamentali spunti per mettersi al contempo a dieta e in moto, così da non nascondersi dietro la comodità di una singola compressa al giorno. Il colesterolo, infatti, non solo è dietro l'angolo, è anche già in circolo nell'organismo e va sapientemente rispettato, contenuto e mantenuto nel suo ruolo fisiologico.


Ferdinando Fattori




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