Primo soccorso: formazione obbligatoria a scuola. Le linee guida europee

09 aprile 2021
Aggiornamenti e focus

Primo soccorso: formazione obbligatoria a scuola. Le linee guida europee



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Le nuove linee guida europee sul primo soccorso elaborate da Italian Resuscitation Council


Introdurre la formazione obbligatoria a scuola sul primo soccorso, adottare applicazioni per cellulari che consentano la geo-localizzazione dei defibrillatori più vicini, far sì che gli operatori del 112 (118) diano al telefono istruzioni su come effettuare la rianimazione cardiopolmonare: sono alcune delle nuove linee guida europee sul primo soccorso elaborate da Italian Resuscitation Council (Irc).

Ogni anno in Europa si stima siano colpite da arresto cardiaco oltre 400.000 persone e si calcola che nel 33% dei casi sia possibile ripristinare la circolazione (Rosc, return of spontaneous circulation), ma le persone che sopravvivono dopo il ricovero in ospedale sono l'8% dei casi totali. La percentuale di persone che assistono all'arresto cardiaco e che intervengono con le manovre salvavita è in media del 58% ma varia molto nei diversi Paesi. L'utilizzo dei Dae avviene solo nel 28% dei casi. «La possibilità di sopravvivenza all'arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa - osserva Giuseppe Ristagno, presidente di Irc.

Per questo motivo le nuove linee guida vogliono gettare le basi per una "catena della sopravvivenza" che preveda, anche attraverso il diretto coinvolgimento dei cittadini, il rapido riconoscimento dell'arresto cardiaco, la chiamata al 112 (118), l'avvio delle manovre salvavita e l'uso del defibrillatore. È importante che questi punti siano stati fissati all'interno delle linee guida europee perché d'ora in avanti rappresenteranno per gli Stati un modello a cui adeguarsi e su cui costruire procedure di intervento più efficaci».

Sulla formazione dei cittadini, gli esperti chiedono di introdurre a scuola la formazione obbligatoria sul primo soccorso e di promuovere iniziative per formare quanti più cittadini possibile. Se le persone che assistono a un arresto cardiaco non sono formate, è essenziale che gli operatori del 112 (118) diano loro al telefono le istruzioni su cosa fare.

Secondo le linee guida gli operatori devono adottare criteri uniformi ed efficaci per capire velocemente se la segnalazione ricevuta riguarda un arresto cardiaco. Inoltre, nelle linee si prevede di adottare tecnologie e applicazioni per cellulari che consentano di allertare più rapidamente il 112 (118) e di geo-localizzare i defibrillatori disponibili sul territorio per capire dove si trova quello più vicino al luogo dell'emergenza. La stessa tecnologia consentirebbe di geo-localizzare anche i potenziali soccorritori (medici oppure persone formate sul primo soccorso) che si trovano in zona e che, avendo scaricato l'applicazione, hanno dato la loro disponibilità a intervenire in caso di necessità. Queste novità sono già state inserite nel disegno di legge sul primo soccorso che è in attesa di una definitiva approvazione alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, dopo aver già ottenuto il sì della Camera nel 2019.

Le nuove linee guida, che sono aggiornate ogni 5 anni sulla base delle evidenze scientifiche relative ai dati epidemiologici e alle misure più efficaci di intervento, sono state pubblicate dallo European Resuscitation Council (Erc), sulla base delle raccomandazioni di International Liaison Committee on Resuscitation (Ilcor), consenso mondiale sul trattamento dell'arresto cardiaco.

Fonte: Doctor33



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