Cani da salvataggio: indispensabili nelle emergenze
Il cane non salva le persone da solo, obbedisce sempre al suo padrone. Si parla infatti di unità cinofila. Per ciascuno di loro l'addestramento è lungo e rigoroso e richiede oltre un anno. Viene seguito da un conduttore cinofilo esperto che lo aiuta a imparare a rispondere agli ordini e ad agire senza nervosismo. Potenzialmente tutti i cani possono essere addestrati al soccorso. Hanno infatti qualità olfattive e uditive molto sviluppate e qualità fisiche e di rilevamento eccezionali. Un cane da salvataggio in acqua deve pesare almeno 30 chili, amare l'acqua, dimostrare obbedienza incondizionata, anche in situazioni di pericolo, avere nervi saldi e sapersi avvicinare alle persone in modo amichevole. Spesso vengono utilizzate razze canine particolari, selezionate per le loro spiccate qualità di soccorritori. Quelle più a loro agio in acqua, che dimostrano una reale capacità di nuotare e di interfacciarsi con le persone in difficoltà, sono i Terranova, Landseer, Flat-Coated Retriever, Golden Retriever, Labrador Retriever e poche altre razze meno conosciute.
Sono cani robusti, potenti, in grado di sostenere il peso di una persona in mare. Hanno zampe palmate che consentono una grande potenza e un pelo spesso e resistente all'acqua. Sono capaci di lavorare in quasi tutte le condizioni. Anche in acque agitate. Sono in grado di rintracciare gli odori in acqua (nel caso di un recupero di cadavere), di seguire i comandi dei conduttori, di trainare oggetti o attrezzature di salvataggio verso le persone in difficoltà. In particolare, il Labrador Retriever é nato per lavorare in acqua: usa addirittura la coda come timone.
Il cane può trainare una persona priva di sensi o raggiungere un soggetto ancora cosciente, portando un salvagente o lasciandolo aggrappare alla sua imbracatura mentre nuota verso riva. Ma può trainare pure gommoni, barche occupate, materiali di soccorso e assistenza in caso di allagamenti.
Carla De Meo