Rughe cancellate (almeno per un po')

21 dicembre 2005
Aggiornamenti e focus

Rughe cancellate (almeno per un po')



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Le rughe sono anche oggetto di una lotta senza quartiere. Al di là dei rimedi cosmetici o puramente medici, e dei trattamenti evanescenti come il botox, è ormai pratica corrente il ricorso a riempitivi, iniettati direttamente nella cute. Il principio è semplice, un po' come stuccare una crepa in un muro, solo che lo si fa dall'interno e, ovviamente, con un materiale che ha caratteristiche di elasticità analoghe a quelle del tessuto che va a sostituire. La pratica è relativamente sicura, fatto salvo che venga eseguita da un medico e non da chi capita. Però, anche date per scontate sicurezza e correttezza dell'esecuzione, è bene tenere presente esistono vie diverse con risultati differenti, soprattutto in termini di durata dell'effetto. In pratica, si hanno materiali riempitivi a breve e media durata e materiali permanenti.

Sostanze riassorbibili...


Alla prima categoria, breve durata, appartengono il collagene bovino e quello di origine umana: in sintesi, l'effetto permane al massimo tre mesi, dopodiché la ruga comincia riapparire, in quanto il materiale si degrada e viene riassorbito. Vengono riassorbiti anche i preparati basati sull'acido ialuronico e i polilattati (questi ultimi inducono la formazione di uno strato fibroso che rende più spessa la pelle); alcuni di questi prodotti sono stati approvati per indicazioni piuttosto serie, come la lipoatrofia (atrofia delle cellule adipose che danno "sostanza" alla cute) tipica dei malati di AIDS, che spesso presentano escavazione delle guance e delle orbite. Pur essendo biodegradabili, e praticamente anallergici, questi preparati hanno un effetto più duraturo: si va da sei mesi a un anno. Infine ci sono i materiali permanenti. Qui, è ovvio, non si tratta di sostanze analoghe o affini ai costituenti della pelle, ma di sostanze inerti che non sono biodegradabili, sennò addio effetto permanente. Attualmente si ricorre a due di queste sostanze: le microsfere di polimetilacrilato (PMMA, una sorta di plastica) e il caro, vecchio silicone. L'impiego del PMMA dovrebbe essere approvato a breve anche dall'FDA (l'ente regolatorio statunitense) mentre il silicone in effetti è approvato, ma non per le rughe facciali o per problemi estetici, bensì per trattare le lipodistrofie di cui sopra.

...prodotti permanenti


Certamente l'idea delle iniezioni di silicone può lasciare perplessi tornando alle vicende che accompagnarono l'uso di questo materiale negli anni sessanta e settanta. In quel periodo, iniettare direttamente il silicone nel seno che doveva essere "aumentato" aveva causato, in un certo numero di casi, la formazione di granulomi. Oggi, sostiene un articolo degli Archives of Facial Plastic Surgery, la situazione è molto cambiata. Per cominciare, si tratta di microiniezioni e, inoltre, si dispone di silicone con un grado di purezza elevatissimo, ragion per cui la possibilità di reazioni immunitarie è ridotta - si dice lì - quasi a zero. Nell'articolo, peraltro, si considera in modo critico anche il sostanziale bando per le protesi al silicone che si è avuto negli anni novanta, dovuto al timore che potessero causare malattie del tessuto connettivo anche importanti, come l'artrite reumatoide o il lupus eritematoso sistemico. Secondo l'autore, gli studi successivi hanno smentito il rapporto, pur concedendo che, effettivamente, anche le protesi possono dare origine ai granulomi, che tuttavia vengono giudicati un inconveniente non grave.
Il fatto è, comunque, che una volta iniettati, il silicone o il metacrilato possono essere rimossi soltanto chirurgicamente e che, attualmente, non si hanno dati a lungo e lunghissimo termine sulle conseguenze indesiderate di questa metodica. Il motivo è sempre lo stesso: gli studi a lungo termine prospettici costano, non sono semplici da realizzare e così via.
Di conseguenza, come in molti casi, la decisione va bilanciata rispetto alle aspettative e ai timori. E' chiaro che se si desidera un effetto a lungo termine il collagene e le altre sostanze più "fisiologiche" non possono soddisfare le attese. Altrettanto vero che queste microiniezioni possono essere ripetute, e che i preparati che hanno un'efficacia annuale sono già un buon compromesso. D'altra parte, il rischio dei prodotti permanenti sembra essere davvero basso anche se, nero su bianco, non lo si può ritenere nullo. C'è poi la soluzione, quando si tratta di questioni estetiche, di tenersi la propria faccia e dire "c'è qualche ruga perché ho vissuto".

Gianluca Casponi



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