Coliche biliari

09 luglio 2007

Coliche biliari


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06 luglio 2007

Coliche biliari

Salve. Nel 2000 ho subìto la colecistectomia, in laparoscopia, per calcoli biliari (anzi 1 solo calcolo del diam. di 2 centimentri). Successivamente all'operazione ho avuto diversi episodi di coliche biliari (contrazione addome, dolore diffuso alla parte dx, alla schiena e al braccio, difficoltà di respirazione, vomito giallo verde amaro ecc. . ). . . In genere le coliche avvengono nelle prime ore dal risveglio e, normalmente, si placano con l'assunzione di 2 buscopan e di un pò di latte tiepido e un biscotto. . . Ho eseguito diverse ecografie e gastroscopie che son sempre state di esito negativo. . . Nell'ultimo mese le coliche si sono intensificate, per numero e per durata e suppongo che tale fatto sia da ricondursi ad un forte stato di agitazione a causa della mia attuale situazione personale e lavorativa non particolarmente felice. Le domande sono diverse:
- è possibile che il nervosismo possa causare una colica?
- è probabile che l'aumento di peso possa causare le coliche? (aumento di 25 chili)
- come è possibile che io abbia ancora questo disturbo? (è plausibile la risposta di un medico circa una possibile aderenza che ostruisce il coledoco? e nel caso si dovrà ricorrere a un ulteriore intervento chirurgico?)
Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete riservare alla presente e Vi porgo cordiali saluti.

Risposta del 09 luglio 2007

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Prima di tutto bisogna valutare bene se i dolori provengano veramene dalle vie biliari o non piuttosto dalla flessura destra del colon. L'ipotesi che si possa trattare di un esito cicatriziale post-intervento non e' da escludere. Potrebbe anche trattarsi di un piccolo calcolino residuo nella vi biliare, che sfugge all'ecografia. In questo caso servono, per un'ipotesi diagnostica, esami del sangue come la bilirubina, la fosfatasi alcalina, la gamma-GT, le amilasi pancreatiche. Se persiste il dubbio che i dolori provengono dalle vie biliari, dovra' eseguire una colangiografia retrograda per via endoscopica (ERCP) o, come esame non invasivo, una colangiografia con la risonanza magnetica (colangio RMN).

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)

Risposta del 09 luglio 2007

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


Prima di tutto bisogna accertare se i dolori provengono dalle vie biliari o non piuttosto dalla flessura destra del colon. Una diagnosi piu' precisa puo' esser fatta con alcuni esami del sangue, come bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, amilasi pancreatica. L'ipotesi di un esito cicatriziale post-intervento o eventualmente di un piccolo calcolino residuo nelle vie biliari, che non viene visto all'ecografia, non va scartata. Se persiste il dubbio, dovra' eseguire una colangiografia retrograda per via endoscopica (ERCP) o, come esame non invasivo, una colangiografia con la risonanza magnetica (colangio-RMN).

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)



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