Emorroidi

19 marzo 2024

Emorroidi: cause, sintomi e cure



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Indice


Definizione


Emorroidi: definizione e generalità


Le emorroidi sono una dilatazione della rete venosa del retto e dell'ano (plesso emorroidario). A causa della scarsità della muscolatura della zona in cui si trovano, questi vasi sanguigni possono facilmente dilatarsi ed infiammarsi. Le emorroidi situate al di sopra della giuntura fra retto e ano vengono denominate emorroidi interne, quelle che si formano al di sotto sono chiamate emorroidi esterne. A secondo della gravità, e della tendenza a prolassare all'esterno, attraverso l'orifizio anale, le emorroidi vengono anche classificate di I (senza prolasso), II (prolasso rientrante spontaneamente), III (possibilità di ridurre il prolasso manualmente) e IV grado (prolasso permanente).

Cause


Emorroidi: cause principali


Le emorroidi sono provocate da un aumento della pressione venosa nei vasi del retto e dell'ano, provocata ad esempio dalla gravidanza, dalla stipsi cronica o dal frequente sollevamento di pesi. Possono contribuire altri fattori come la familiarità, l'obesità, la scarsa attività fisica o una dieta povera di fibre.

Sintomi

Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:

Emorroidi: sintomi più comuni


Il sintomo più frequente è il sanguinamento, in genere dopo un'evacuazione, sotto forma di sangue nelle feci o sulla carta igienica. Il sangue emorroidario è tipicamente rosso vivo, simile al sangue arterioso. Inoltre, compaiono dolore e prurito anale. Il dolore è più frequente nelle emorroidi esterne e compare spesso durante la defecazione. Il prolasso rappresenta la complicanza più frequente ed è parte dell'evoluzione naturale della malattia, poiché i vasi dilatati e sfiancati finiscono per fuoriuscire dall'orifizio anale.

Diagnosi

Emorroidi: come efftuare la diagnosi


La prima diagnosi, in genere, viene effettuata dal medico, il quale, come prima cosa, ispeziona il margine anale per rilevare la presenza di eventuali altri disturbi (come ragadi o ulcerazioni). Questa indagine viene eseguita sia a riposo sia durante l'atto della spinta, in modo da osservare se vi è anche un prolasso. Lo specialista prosegue con l'esplorazione digitale, per stabilire la tensione dello sfintere anale a riposo e in contrazione e accertare la presenza o meno di eventuali alterazioni della mucosa del canale anale (ad es., polipi). L'esame, tuttavia, non dà la certezza della presenza delle emorroidi perché questi cuscinetti tendono ad appiattirsi sotto la pressione digitale.

Durante la visita specialistica, il medico può eseguire anche un'anoscopia: inserisce un proctoscopio lubrificato attraverso l'ano. È uno strumento che permette di vedere l'interno del canale anale e di accertare la presenza di un prolasso della mucosa rettale. Per escludere eventuali problemi a carico dell'intestino, lo specialista può decidere di fare anche altri esami:

Rettoscopia a strumento rigido: si inserisce un rettoscopio, lungo 30 centimetri, nella parte bassa del retto e lo si fa avanzare per osservare direttamente tutto il retto e il colon sigmoideo, ossia gli ultimi tratti dell'intestino crasso

Rettosigmoidoscopia a strumento flessibile: si inserisce un endoscopio a fibre ottiche collegato a una piccolissima telecamera per osservare direttamente il retto, il sigma e il colon discendente
Colonscopia: si inserisce un endoscopio più lungo del precedente (colonscopio) attraverso l'ano che permette di esplorare tutto il colon fino al cieco

Clisma opaco a doppio contrasto: si associa l'azione dei raggi X all'effetto opacizzante di un liquido di contrasto, che permette di accertare la presenza di alcune malattie intestinali

Esame defecografico: permette di stabilire se il prolasso emorroidario è dovuto a un prolasso della sola mucosa rettale o di tutto il retto. In questo caso la cura è più radicale.


Cure

Emorroidi: cure e rimedi


Quando la malattia emorroidaria non è sintomatica e non provoca gravi disagi, non è necessario curarla. Negli altri casi è possibile seguire una cura farmacologica. Un tempo si riteneva che i farmaci migliori per curare la malattia fossero quelli vasoattivi, che curano le emorroidi come fossero vene varicose: recentemente si è visto, invece, che questi medicinali sono inappropriati perché le emorroidi non sono varici anali. Anche le pomate sono inefficaci e, se applicate a lungo, possono addirittura avere effetti collaterali: leniscono il dolore solo per poco tempo e possono causare dermatiti allergiche, spesso più difficili da curare della malattia emorroidaria stessa.
In caso di crisi acute, ideale è assumere farmaci antiedemigeni, cioè che curano l'edema (cortisonici o antinfiammatori non steroidei). È importante non applicare ghiaccio, che provoca uno spasmo dello sfintere, strozzando le emorroidi e aggravando di conseguenza la malattia: meglio applicare acqua calda, che facilita il deflusso venoso e produce sollievo. Se le cure farmacologiche non sono sufficienti, è necessario intervenire chirurgicamente.

Vedi anche:

Buone abitudini

In molti casi il problema può essere tenuto sotto controllo o migliorato con semplici accorgimenti. Innanzitutto, è importante prevenire la stitichezza e aiutare l'intestino a essere più regolare, senza però abusare di lassativi. La cosa migliore è seguire una dieta ricca di acqua e fibre, che si trovano in frutta e verdura. È bene, poi, svolgere una regolare attività fisica: va bene anche camminare a passo sostenuto a giorni alterni. In questo modo si rinforza la muscolatura. Infine, è utile concedersi momenti di relax: si è visto che le persone occidentali, soprattutto se sottoposte a fonti di stress psicologico o di ansia, sono più soggette a questo disturbo.

Cure complementari

Il pungitopo, il Carthamus e la Collinsonia favorirebbero la guarigione delle emorroidi.

Alimentazione

La stipsi rappresenta il fattore più importante nella genesi delle emorroidi. Il consumo di alimenti ricchi di fibre (cereali integrali, frutta, verdura) e di un adeguato volume di liquidi (almeno 2 litri di acqua al giorno) aiuta a rendere più voluminose e morbide le feci, contrastando la stitichezza. I cibi piccanti, l'alcool e il caffè vanno limitati il più possibile, per prevenire gli attacchi dolorosi.


Riferimenti bibliografici

  • Results of the double-blind randomized controlled trial comparing laser hemorrhoidoplasty with sutured mucopexy and excisional hemorrhoidectomy. Poskus T, Danys D, Makunaite G, Mainelis A, Mikalauskas S, Poskus E, Jotautas V, Dulskas A, Jasiunas E, Strupas K.
  • Benign Anorectal Conditions: Evaluation and Management. Cohee MW, Hurff A, Gazewood JD.
    Am Fam Physician. 2020 Jan 1;101(1):24-33.

Farmaci

Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.



Patologie e sintomi:

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