Psicoterapia e colon irritabile

26 ottobre 2009

Psicoterapia e colon irritabile


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22 ottobre 2009

Psicoterapia e colon irritabile

Buongiorno. Lo scorso aprile ho dovuto affrontare una serie di esami perchè avevo visto sangue nelle urine: ho iniziato dalle analisi del sangue, urine, ecografia, TAC, esame citologico urine: risultato, un millimetrico calcolo al rene sinistro. Ma prima di arrivare alla diagnosi, ho vissuto un mese di angoscia, pensando alle ipotesi più brutte, . Quando ho letto il referto della TAC ho letto "adenoma" al surrene destro, cercando su internet alla parola adenoma = tumore benigno sono letteralmente andato nel pallone, fino a quando il mio medico mi ha rassicurato. Da quel giorno però ho pensato e rimuginato molto su questa cosa. A fine giugno mi reco dal mio medico per un fastidio al fianco destro, diagnosi "colite". . . anche lì inizio le mie ricerche e leggo, leggo, leggo, fino a convincermi di avere chissà cosa: quindi esami del sangue, urine, ecografia e gastroscopia. . . visita da un gastroenterologo che esami alla mano mi tranquillizza (colon irritabile). . . e mi consiglia di affrontare la componente ansiosa con uno specialista. Ho alti e bassi di umore durante la giornata (idopo la visita dal gastroent. ero tranquillo e sereno, ho quasi pianto dalla contentezza sentendolo dire che devo stare tranquillo), soprattutto al mattino, poi durante la giornata mi capita di ripensare alla visita dal medico, alle sue rassicurazioni e allora nonostante qualche sintomo l'umore migliora. La notte dormo tranquillo. Non riesco a convincermi che il mio colon sia irritato dalla mia ansia, cerco COSTANTEMENTE rassicurazioni. . . quando riesco a razionalizzare mi sento un po' ridicolo Ho fatto qualche seduta da uno psichiatra (sto continuando) e decide di prescrivermi CITALOPRAM, la seduta successiva alla visita dal gastroent. ero molto su di morale e abbiamo deciso di aspettare. Il gastroent. invece mi ha detto di curare più la psiche, chè la pancia non ha niente. . . Mi consigliate di assumere il farmaco? Potrò davvero trarre giovamento anche da un punto di vista "fisico"? Grazie

Risposta del 26 ottobre 2009

Risposta a cura di:
Dott. MAURO MILARDI


Con la terapia si entra in una questione di fiducia verso il proprio medico. Il mio consiglio è di provare quano il medico ha consigliato, tenendo presente che forse un approfondimento con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a capire se anche in altre situazioni lei tende mettere in moto meccanismi tipo disturbo ossessivo compulsivo.

Dott. Mauro Milardi
Specialista attività privata
Specialista in Anestesia e rianimazione
Specialista in Igiene e medicina preventiva
Specialista in Psicologia
ANCONA (AN)



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