23 maggio 2006
Mi dia un parere per favore
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20 maggio 2006
Mi dia un parere per favore
B. Giorno Dott. , sono una ragazza di 29 anni e da circa 6 mesi soffro di non so di che. . . Ansia, panico, non so di cosa precisamente si tratta. Inizia tutto nel mese di ottobre scorso quando inizio a lavorare in un call-center per 6 ore al giorno continue, e lì in quell'ufficio era tutto chiuso tranne una piccola finestra con delle sbarre dentro (tipo carcere)e i titolari che ci controllavano(eravamo in 6) in continuazione sul lavoro. Dopo circa 2 settimane dall'inizio del lavoro iniziavo ad avere sintomi strani quali:sudorazione delle mani, tachicardia, giramenti di testa, vertigini, ho sopportato ciò x 2 mesi ma alla fine non ce l'ho fatta + e mi sono licenziata. Il problema ora è che da novembre, non so il xchè ovunque mi trova e so che ci devo stare x forza(che sia un luogo chiuso o aperto)mi sento male, sento di svenire, iniziano a sudarmi le mani, mi gira la testa. . . . . Di recente mi son trovata in traffico su un'autostrada(con un ragazzo che conosco da poco e che ci stiamo frequentando)solo il pensiero di essere obbligata a star x forza di cose in auto xchè non potevo uscire in libertà, mi ha dato un forte senso di soffocamento, giramento di testa, nausea e altro. Sono stata da una psichiatra, di recente, che mi ha detto che soffro di crisi di panico e claustrofobia. . . . . Ma su quest'ultima ho dei dubbi, xchè a me non spaventa il luogo chiuso ma un luogo dove viene privata la mia libertà ed io ci debba stare x forza. . . . E mi ha prescritto il sedatol da prendere quando mi vengono queste crisi. Spero tanto in un Suo consiglio, e in un Suo parere xchè non ne posso + di vivere così ed avere sempre ora paura di uscire per paura di sentirmi male se non mi posso muovere. In attesa di una(spero) Sua risposta Le porgo i miei più Distinti SalutiRisposta del 23 maggio 2006
Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI MIGLIACCIO
Con il termine di claustrofobia non si intende solo la paura dei luoghi chiusi, ma anche proprio come dice Lei dei luoghi che per qualche motivo non puo' evitare e da cui non si puo' allontanare. La paura dei luoghi chiusi come un ascensore, l'auto imbottigliata nel traffico sono essi stessi luoghi chiusi.
I farmaci possono aiutare, ma credo che alcune sedute di psicoanalisi possono aiutarLa molto di più.
Si rivolga a uno psicoanalista e non allo psichiatra che non si occupa di tale forma terapeutica.
Cordialmente ed auguri
Dott. Giovanni Migliaccio
Medico Ospedaliero
Specialista in Neurochirurgia
MILANO (MI)