Mio figlio ha la tosse, perché? I consigli del prof. Marseglia, pediatra

18 dicembre 2023
Aggiornamenti e focus, Speciale Tosse nel bambino

Mio figlio ha la tosse, perché? I consigli del prof. Marseglia, pediatra



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Durante la stagione invernale i bambini sembrano avere sempre la tosse. Ma è davvero così? Cerchiamo di capire con l'aiuto del professor Gianluigi Marseglia, Direttore dell'Unità di Pediatria Generale e Specialistica del Dipartimento di Scienze Clinico Chirurgiche Diagnostiche e Pediatriche e docente Pediatria Generale e Specialistica dell'Università degli Studi di Pavia, cos'è la tosse e quali sono le cause. 

Un sintomo fisiologico


La tosse è un sintomo molto frequente nei bambini, ma non va visto come un sintomo negativo. «È infatti prima d tutto un meccanismo di difesa che l'organismo possiede. Basti pensare a quando beviamo e ci va di traverso l'acqua: il colpo di tosse serve per liberare le vie respiratorie da qualcosa che non deve essere lì» ha spiegato a Dica33 il professor Marseglia. «Tuttavia, la tosse è la spia di un fenomeno che ha provocato una irritazione a livello delle vie respiratorie. La causa principale di tosse nei bambini sono le infezioni virali, cui vanno incontro molto facilmente nei primi anni di vita, molto più frequentemente rispetto gli adolescenti e agli adulti». È quindi normale, fisiologico, durante la crescita del sistema immunitario «soprattutto per i bambin che frequentano l'asilo andare incontro a continue infezioni delle vie respiratorie». Infatti «fare un raffreddore dopo l'altro, serve all'organismo ad aumentare il bagaglio immunologico, ad imparare a riconoscere nuovi virus. Come risultato i genitori hanno la sensazione che i bambini tossiscano in continuazione». Questo avviene in particolare in autunno ed inverno, quando presentano una tosse che sembra continua: di giorno e di notte, può disturbare le attività quotidiane ed anche il sonno.

Benché si tratti di un sintomo positivo, la tosse va però interpretata, affinché prima di intervenire sul sintomo, venga curata per quanto possibile prima di tutto la malattia di base.



Tosse da infezione respiratoria


Se il pediatra rileva una infezione respiratoria virale, la causa più frequente di tosse «il naso è pieno di catarro, allora il bambino continuerà a tossire. Quindi, si procederà con lavaggi nasali con soluzione fisiologica, utili soprattutto quando il piccolo non è in grado di soffiare il naso. Si può poi utilizzare l'aerosol con soluzione fisiologica - nebulizzando farmaci solo se li prescrive il pediatra - per diminuire lo stato di infiammazione e di conseguenza diminuire la tosse». Esistono, nel contesto della tosse da infezione respiratoria, condizioni in cui la tosse è «talmente fastidiosa e continuativa, che crea dolori muscolari, disturba il sonno e fa soffrire il bambino, che è necessario ricorre a medicinali che servono per modulare la tosse senza sopprimerla. La tosse continua può portare il bambino a mangiare meno, o ancora stancarlo a causa dello stress a cui sono sottoposti i muscoli del torace». Con questo tipo di tosse «un primo approccio può essere quello di dare da bevande calde, o prodotti naturali a base di miele, perché le sostanze zuccherine è stato dimostrato che creino un film sulle mucose che le rendono meno recettive e diminuiscano l'irritazione». Se questo non fosse sufficiente «si può ricorrere a una formulazione in sciroppo, o in gocce, a base di Levodropropizina, da assumere sotto consiglio del pediatra, un farmaco sicuro perché senza effetti collaterali, e efficace perché in grado di modulare la tosse, agendo però a livello periferico solo sulle vie respiratorie».



La pertosse

La tosse può essere espressione di condizioni diverse dalle infezioni della stagione invernale: «per esempio la pertosse, che è una tosse di origine batterica, oggi molto meno frequente, grazie al vaccino obbligatorio per i bambini. È una malattia che presenta tosse persistente e prolungata, che dura anche 50 giorni. Per coprire i primi mesi di vita, può essere suggerito alla donna nell'ultimo trimestre di gravidanza di vaccinarsi per fornire gli anticorpi contro questa malattia attraverso la placenta».



La tosse allergica

Esiste poi la tosse allergica, che però è accompagnata da altri sintomi caratteristici «quali la rinite allergica, il cosiddetto 'raffreddore da fieno': quindi raffreddore con naso che cola, occhi rossi e lacrimanti, hanno anche la tosse. Così come può far parte del corredo di sintomi dell'asma: esiste la possibilità che al posto di vere e proprie crisi d'asma si presenti una tosse asmatica, persistente, espressione di un processo infiammatorio su base allergica dei bronchi».


Può anche trattarsi di un tic

Infine, c'è la tosse come sintomo di un tic emozionale. «Questo tipo di tosse, che si presenta con colpi di tosse continui durante il giorno, è più frequente nei bambini in età preadolescenziale e adolescenziale, e si manifesta in seguito ad una sensibilità emozionale. È relativamente semplice da riconoscere perché si ferma completamente durante il sonno. Quando il bambino dorme, infatti, il tic sparisce e così anche la tosse», ha concluso il professor Marseglia.

In ogni caso è bene ricordare che pediatra di libera scelta va consultato affinché possa valutare la situazione ed impostare la più corretta terapia per ciascun caso.


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