Sindrome di sjiogren

31 luglio 2006

Sindrome di sjiogren


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27 luglio 2006

Sindrome di sjiogren

Salve, da qualche mese mia sorella ha saputo di essere affetta da sindrome di Sjogren. Avverte di continuo secchezza agli occhi, bocca secca, mal di testa, dolori e stanchezza alle gambe e decimi di febbre febbre (poco più di 37°). Inoltre a volte ha Tosse secca e dolori pettorali. Vorrei chiedere se è possibile curare questa malattia, poichè è nello stadio iniziale e lei è giovane( 30 anni).
Cordiali saluti

Risposta del 31 luglio 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI


La sindrome di Sjogren, è una malattia autoimmune, inoltre dalla sintomatologia che lei racconta, è accompagnata da una Tiroidite e dalla sindrome da stanchezza croica/ Fibromialgia.
In tutto questo, per attuare una terapia adeguata, preventiva, che blocchi all’inizio la patologia autoimmune, che mano, mano, sta aggravandosi, si deve indiciduare esattamente tutto il procedimento fisiopatologico che è alla base delle malattie autoimmuni presentate.
Ogni volta che entra un agente patogeno nell’organismo, viene processato da cellule specifiche, chiamate appunto presentanti l’antigene, in queste cellule l’agente patogeno, antigene, viene confrontato con il self, HLA, antigene umano linfocitario, caratteristico esclusivamente di quella persona. Se per puro caso, una sequenza di 6 o 7 amminoacidi delle proteine dell’antigene, sono uguali alla sequenza delle proteine dell’HLA, viene compiuto un errore, appunto mimetismo molecolare, a livello di molecole. Il sistema immunitario produce anticorpi anti-cellule dell’organismo stesso; cellule tiroidee= tioridite, della cheratina della pelle= Psoriasi, cellule della mielina= Sclerosi Multipla, cellule delle articolazioni= artrite, cellule del connettivo= connettivite, cellule dei villi intestinali= Celiachia, . . . . . . . . . Non si deve agire sui meccanismi successivi dell’infiammazione, ma sull’agente patogeno, che inizialmente ha prodotto l’errore e sull’HLA, per fermare il processo di produzione degli anticorpi. Per fermare la fabbrica, è inutile fare sciopero, si deve spengere la corrente. La fabbrica è il sistema immunitario, che produce anticorpi, la luce è l’agente patogeno, che va individuato. Il sistema immunitario ha delle regole, che non si possono modificare, sono scritte così e basta. Dal momento stesso in cui vengono prodotti i linfociti, cloni, che poi producono gli anticorpi, il meccanismo è autoinnescante, si produce sempre senza esaurimento. Successivamente, proprio per la distruzione che questi autoanticorpi producono, si crea infiammazione, tutti i farmaci agiscono su questo meccanismo successivo, inibendo l’infiammazione, ma alcune proteine, citochine servono al sistema per difendersi, se blocco, blocco le difese, quelle che sono dirette a fermare proprio quell’agente che ha innescato il mimetismo molecolare, che continuamente va a produrre cloni, che producono anticorpi anti-. . . . . . . .
Come vede, è un meccanismo altamente complesso, ma se si interviene sull’agente patogeno che ha innescato, ma anche altri che sono entrati per la lieve immunodeficienza, prodotta da molti virus, la regola viene bloccata, si fermano i cloni, si ferma la malattia autoimmune, si permette all’organismo di riparare. Se la distruzione è più alta della possibilità di rigenerazione, scatta la malattia, ma in questa preparazione, l’organismo manda segnali del suo disagio, sintomi vaghi e aspecifici, che se ben interpretati, conducono ad una diagnosi preventiva, ma hanno importanza, per me, per stabilire una terapia successiva.
Come vede, si dove fermare il processo autoimmune, incidendo sul mimetismo molecolare, per fermare tutto, altrimenti, come può succedere, il processo autoimmune prosegue imperterrito, perché ha la regola di comportamento, per fermarlo bisogna individuare l’agente patogeno che ha innescato il mimetismo molecolare e il successivo processo autoimmune, portarlo via.
L’immunologia ha meccanismi e regole molto importanti, perchè sono loro che ci difendono dall’aggressione esterna, contro il nostro self; ma spesso vengono compiuti errori, proprio per i meccanismi troppo sofisticati e regole non modificabili, sono scritte così e in quella maniera agiscono, per cui l’errore ha la possibilità di perpetrarsi nel tempo. Studiando attentamente questi errori, l’immunologia ha la capacità di spiegare molte patologie, altrimenti ritenute oscure; ma non solo, rilevando i processi iniziali, fornisce grandi possibilità di terapia, perchè si può agire sulle cause veramente iniziali che hanno condotto all’errore e fermarlo. L’organismo ragiona a minime diluizioni, che vanno da 0, 005 a 0, 002 nanomolare, che sono proprio quelle utilizzate dalla medicina biologica, non ragiona in grammi, come avvengono le somministrazioni dei farmaci. Ad esempio, l’interferone, quando necessario, per aiutare a combattere una infezione virale, viene secreto a diluizioni così basse; inoltre ogni volta che la cellula modifica il suo assetto elettrolitico, per eseguire qualsiasi azione, produce una differenza di potenziale, che genera una frequenza elettromagnetica, lo studio di queste frequenze è eseguito dalla medicina quantistica, che ha il compito di studiare tutte quelle frequenze minime prodotte da ogni essere vivente e corpi inanimati, virus e batteri compresi; conoscendo la frequenza di un virus, ho la capacità di individuarne la presenza e di poterlo eliminare dall’organismo. L’ormesi, branca scientifica della tossicologia, studia gli effetti prodotti dalle piccole diluizioni dei prodotti tossici, che a alte dosi hanno un effetto distruente, ma a piccole osi hanno un effetto inverso, opposto. Queste due nuove scienze, mi offrono grandi possibilità terapeutiche.
Come vede, dall’attento studio di molti fenomeni biologici, posso arrivare ad una spiegazione diagnostica e fornire una soluzione terapeutica. Certamente il loro utilizzo porta una ventata di novità nella medicina, perchè mi permette l’immediato passaggio dalla ricerca scientifica alla pratica terapeutica, che altrimenti sarebbe impossibile applicare.

Proprio per tutto quello che ho descritto prima, ho strutturato una metodica mia originale, che con esami di medicina convenzionale e biologica, mi permette di seguire in tempo reale il ragionamento diagnostico e terapeutico, individuare il o gli agenti patogeni responsabili, individuare le molecole che sono entrate nell’errore, correggerlo. Quindi l’azione si svolge in maniera molto personalizzata, studiando lo stato dell’organismo e del sistema immunitario della persona in esame, agendo sul virus stesso, per eliminarlo, sulla malattia che lo ha fatto entrare, sul periodo di latenza, sulle molecole interessate. Tutto questo per bloccare il meccanismo iniziale, non quello successivo, che è solamente un processo infiammatorio, io devo fermare chi mi sta provocando infiammazione e tutto quello che a livello immunologico si verifica, agendo proprio sulle proteine e sulle molecole antecedenti; devo fermare non l’infiammazione, ma il processo che ha iniziato l’infiammazione.
Come vede, studiando attentamente i processi immunologici, riesco a fornire una spiegazione alla sua progressione di malattia e fermarla, almeno per non portarla verso malattie ancora più gravi, ha 30 anni, fermare tutto il procedimento mi sembra essenzialmente importante, invece di mettere un toppino ogni volta che si presenta qualcosa di nuovo. I toppini non risolvono le malattie croniche.
Saluti Alberto Moschini

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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