Tossicità epatica da antidepressivi.urgente!

19 novembre 2007

Tossicità epatica da antidepressivi.urgente!


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17 novembre 2007

Tossicità epatica da antidepressivi.urgente!

Ho partecipato al vostro forum in passato. Soffro di seria colestasi intraepatica tossica con aumento della bilirubina e fosfatasi alcalina (quasi doppio dei valori), splenomegalia e dolore ipocondrio destro. Questa tossicità mi dicono sia dovuta alle decine di terapie effettuate in quindici anni di (semplificando) "Disturbi dell'umore. . . ", terapie oserei dire poco soddisfacenti. Oggi sentendo vari esperti (Psichiatri e Psicologi, infatti oltre che consulenze psichiatriche effetto psicoterapia) che mi seguono, sono convinti che ho bisogno di supporto farmacologico oltre a quello psicoterapico.
Il problema è il mio fegato! Come posso conciliare una terapia farmacologica (che nei farmaci in questione è sempre epato-tossica)con il mio problema colestatico tossico.
Attualmente non si è concordi se il mio problema sia un disturbo depressivo primario con esacerbazioni paranoidi e ossessive o viceversa se le paranoie e le ossessioni producano una Depressione secondaria.
Intanto mi è stato consigliato di provare (si è parlato poichè gli specialisti mi vedono timoroso nell'intraprendere una terapia per il problema anzi detto) paroxetina o duloxetina per iniziare, poi semmai uno stabilizzatore (altro farmaco!) o altra associazione da decidere con il tempo secondo i risultati della terapia.
Premetto che non faccio uso di alcol nè di sostanze illecite e seguo un'alimentazione pressochè regolare anche se sono un pò sovrappeso per sedentarietà.
Cosa mi consigliate, quale dei due farmaci trovate maggiormente compatibile con la tossicità epatica e naturalmente con i disturbi diagnosticati.
Vi esorto di esprimervi con la vostra massima competente franchezza.
Anticipatamente ringrazio e cordialmente saluto.

Risposta del 19 novembre 2007

Risposta a cura di:
Prof. ALBERTO TITTOBELLO


E' difficile dire " a priori" quale farmaco è tossico per il fegato. Qualunque farmaco, in teoria, può provocare colestasi, anche quello meno sospettabile, mentr, al contrario, un fegato sano può ben tollerare farmaci ritenuti "pesanti". La colestasi provocata da un farmaco, se si sodpende il farmaco rutenuto responsabile, regredisce spontaneamente, anche se questo processo talvolta può richiedere dei mesi. Quindi, può chiedere al suo psichiatra di cambiare farmaco. Se le transaminasi sono normali, significa che il fegato non è così tanto compromesso, e potrà tollerare altri farmaci. Come coadiuvante. può aggiungere alla terapia specifica l'acido ursodesossicolico 300 mg dopo pranzo e 450 mg dopo cena.

Prof. Alberto Tittobello
Casa di cura privata
Universitario
Specialista in Cardiologia
Specialista in Gastroenterologia
MILANO (MI)



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