07 novembre 2004
Rischio embolia per lunghi viaggi aerei
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03 novembre 2004
Rischio embolia per lunghi viaggi aerei
Mi è stato diagnosticato uno "shunt ds>sin di tipo II" ritenuto lieva: ho pertanto ottenuto l'idoneità alla pratica sportiva (triathlon): A breve partirò per l'Australia dove effettuerò un "ironman"(km. 3, 8 nuoto - km. 180 bici - km. 42 corsa):ne ho già effettuato un altro in Europa senza problemi. Dovendo ora prendere l'aereo per il ritorno in Italia 24 h dopo il termine della gara, che comporta notevole perdita di liquidi e presumibilmente riduzione della fluidità del sangue, chiedo se vi sono particolari precauzioni da adottare per evitare il rischio di embolia (in considerazione della sommatoria di 3 circostanze: lungo viaggio aereo, lieve shunt, probabile disidratazione). Anticipati ringraziamentiRisposta del 07 novembre 2004
Risposta a cura di:
Dott. RAFFAELE CANALI
Penso che ragionevolmente si possano attuare le seguenti strategie:
1. Adeguata idratazione post gara e durante il viaggio
2. Contrazioni della muscolatura delle gambe per qualche minuto ogni ora, e alzarsi di tanto in tanto per " sgranchirsi le gambe"
3. Eventuale assunzione il giorno della partenza di "aspirina " a piccole dosi(100mg) come antiaggregante.
Questi erano i consigli dati da una importante compagnia aerea americana.
Comunque un parere cardiologico è sempre indicato. In bocca al lupo per la competizione!
Dott. Raffaele Canali
Medicina generale convenz.
Specialista attività privata
DESIO (MI)