Linfoadenopatia collo

17 settembre 2006

Linfoadenopatia collo


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13 settembre 2006

Linfoadenopatia collo

Sono un uomo di 35 anni. Da 4 mesi (da giugno 2006 ad oggi) lamento un ingrossamento dei linfonodi del collo (più precisamente, dei linfonodi che si trovano sotto la mandibola). Inoltre, ho difficoltà nel deglutire poichè il passaggio del bolo non avviene più in maniera natirale ma forzata e dipende molto dalla posizione in cui mi trovo mentre deglutisco. Gli accertamenti che ho eseguito sono stati, in ordine di tempo, i seguenti: 1) esami del sangue con ricerca degli anticorpi contro la toxoplasmosi (tutto nella norma, nessuna infezione in corso); 2) panoramica arcate dentali (tutto nella norma); ecografia con eco-colordoppler (piccolo linfonodo ingrossato e reattivo sul lato destro). Sulla base di questi accertamenti il medico curante dice di non preoccuparmi dell'ingrossamento del linfonodo poichè non è accompagnato da altri sintomi che possano far pensare a patologie serie (non ho febbre, non lamento inappetenza e perdita di peso tantomento mi sento stanco o soffro di prurito). Per quanto riguarda la difficoltà nella deglutizione continua a dirmi che è solo un problema di stress. In realtà il problema non scompare. Ho preso degli antiinfiammatori che mi sembra migliorino per un poco la situazione ma niente di più. D'altra parte ci sono giorni in cui mi sento molto meglio e ci sono giorni in cui l'ingrossamento è cosi evidente che i linfonodi (che si avvertono chiaramente al tatto al punto che non riesco a spegarmi come mai l'ecografia non li abbia evidenziati) mi rendono difficile il movimento del collo nonchè la masticazione. Chiedo cortesemente un consiglio per altri possibili acceretamenti ed un indirizzo di diagnosi.

Risposta del 17 settembre 2006

Risposta a cura di:
Dott. ALBERTO MOSCHINI



Egregio, lo stress, non provoca assolutamente niente !!, questo va tenuto bene nella mente ! ogni volta che viene presentata questa soluzione.
“tutto nella norma, nessuna infezione in corso);” perchè non venono mai indicati i valori rilevati e quelli di riferimento del laboratorio, poi chi lo può dire se nessuna infezione è presente, se non si eseguono gli esami adeguati, gli anticorpi rilevano semplicemente che un giorno la persona è venuta in contatto con quell’agente patogeno, ma non dicono se è ancora presente o meno, deve essere eseguita pa PCR, polymerase chain reaction techniques, che va a contare il DNA o RNA virale o batterico. Anche questa ha una sensibilità, per cui non vi è certezza della presenza o meno dell’agente patogeno.
“ecografia con eco-colordoppler (piccolo linfonodo ingrossato e reattivo sul lato destro). ” Dentro questo linfonodo alberga l’agente patogeno, che va attentamente individuato perchè in forma latente, vive nelle cellule linfatiche, da qui sta provocando danni: “difficoltà nel deglutire poiché il passaggio del bolo non avviene più in maniera naturale ma forzata e dipende molto dalla posizione in cui mi trovo mentre deglutisco. ” Questa è la sintomatologia di una Tiroidite, che va attentamente cercata, insieme all’agente patogeno che la ha innescata.
saluti

Dott. Alberto Moschini
Specialista in Medicina alternativa (omeopatia, agopuntura. . . )
MASSA (MS)



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