La luce cancella le tracce dell'acne

24 novembre 2004
Aggiornamenti e focus

La luce cancella le tracce dell'acne



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I fastidi dellacne non si limitano alla fase acuta. Nelle forme più gravi non è raro che, magari per il ritardo nella cura, si presentino lesioni permanenti. In linea generale si tratta di cicatrici, di zone di pelle atrofica. Ovviamente si può intervenire in modo invasivo, ricorrendo quando necessario anche alla chirurgia plastica. Oggi viene proposta unalternativa ancora meno invasiva della dermoabrasione. Si tratta dellapplicazione alle zone interessate della luce emessa da un particolare tipo di laser YAG al neodimio (con lunghezza donda di 1064-nm). Lo scopo dellapplicazione non è asportare la cute atrofica, ma trasmettere calore agli strati immediatamente sottostanti del derma; in questo modo si induce un danno, non visibile esternamente, che costringe le cellule del derma stesso ad attuare i meccanismi di riparazione, in particolare la formazione di collagene. Questo meccanismo, chiamato rimodellamento, è lo stesso su cui si basa la dermoabrasione, ma in questo caso si limitano i disagi per il paziente (dolore compreso).

Un ciclo di cinque applicazioni
Il trattamento, basato su cinque applicazioni successive, è stato ora messo alla prova in 11 pazienti che presentavano cicatrici atrofiche di lieve-media entità sul volto. Il controllo è stato condotto con metodiche molto sofisticate, che hanno permesso di quantificare il miglioramento. Grazie a una serie di immagini della cute prese da diverse angolazioni, i ricercatori hanno ricostruito una visualizzazione tridimensionale della cute, così da valutarne obiettivamente la rugosità. Nei pazienti trattati, si è osservato un miglioramento della superficie cutanea già a metà del ciclo di trattamento, con una riduzione della rugosità pari all8,9%. Dopo un mese dalla fine delle cinque applicazioni del laser la riduzione rispetto alla condizione di partenza era di oltre il 23%. Tra la fine del primo mese e quella del terzo si osserva il miglioramento più evidente (31,6%). Da quel momento in poi, la rigenerazione del derma rallenta e dopo sei mesi si arresta, tuttavia il miglioramento complessivo resta notevole: il 40% circa. Evidentemente, dopo questo periodo, i processi di rigenerazione indotti dallenergia termica del laser si arrestano.

Meno disagi anche in pubblico
Il laser non è lunico mezzo che si può impiegare per somministrare calore in modo mirato: sono state provate anche altre sorgenti di luce diverse, così come le onde radio. Tuttavia questo è il primo studio in cui sono stati dimostrati i risultati positivi e si è potuto determinarne anche lentità. E stata confermata anche la sicurezza del procedimento: gli effetti collaterali sono stati molto contenuti e si trattava semplicemente di eritema localizzato, piccole petecchie puntiformi o dolore contenuto. Il grande vantaggio di questo trattamento non ablativo, cioè senza asportazione di tessuto, è la sua maggiore accettabilità: il paziente non deve essere medicato e la cute presenta un aspetto praticamente normale, cosa che non interferisce con la vita di relazione. Se la situazione di partenza non è eccessivamente deturpante, questa appare unalternativa decisamente vantaggiosa.

Maurizio Imperiali

Fonte
  • Friedman et al. Treatment of Atrophic Facial Acne Scars With the 1064-nm Q-Switched Nd:YAG
  • Laser: Six-Month Follow-up Study. Arch Dermatol. 2004 Nov;140(11):1337-41



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