Infezioni a trasmissione sessuale in aumento in tutta Europa

11 gennaio 2024
Aggiornamenti e focus

Infezioni a trasmissione sessuale in aumento in tutta Europa



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Una serie di rapporti pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) rileva in tutta Europa un preoccupante aumento di infezioni trasmesse per via sessuale (Ist), con tendenze preoccupanti e implicazioni significative per la salute pubblica. In particolare, le ultime relazioni dell'Ecdc su clamidia, gonorrea e linfogranuloma venereo (Lgv) evidenziano un forte aumento dei casi segnalati di queste IST in 27 paesi dell'Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See). 

Questo incremento è simile all'aumento dei casi di sifilide precedentemente segnalati dall'Ecdc e illustra una tendenza decennale di aumento dei tassi di Ist in tutta Europa, nonostante un calo dei numeri durante la pandemia di Covid-19, probabilmente a causa dei cambiamenti nell'accesso ai test e della riduzione dei rapporti sociali.

Il numero di casi di gonorrea segnalati ha continuato ad aumentare, come prima della pandemia di Covid-19. Solo nel 2021 ci sono stati 46.728 casi confermati di gonorrea, superando il livello del periodo pre-pandemico. Sebbene i dati rivelino variazioni sostanziali all'interno dell'Ue/See, i soggetti maschi omosessuali (Msm) rappresentano più della metà dei casi segnalati. A fronte dell'aumento dei casi, le preoccupazioni per la resistenza antimicrobica (Amr) sono particolarmente pronunciate nel contesto della gonorrea. Il Programma europeo di sorveglianza antimicrobica gonococcica (Euro-Gasp) segnala un aumento della resistenza a due particolari antibiotici, l'azitromicina e la ciprofloxacina, sottolineando la necessità di un monitoraggio vigile e di solide strategie di risposta.

Il rapporto sulla clamidia rivela un quadro simile con aumenti dal 2012 al 2019, un calo nel 2020 probabilmente a causa dell'impatto della pandemia seguito da un nuovo aumento nel 2021. I tassi continuano a essere più alti tra le donne eterosessuali giovani adulte. Le disparità di genere nei test per la clamidia, con le giovani donne che ricevono il maggior numero di test, significa che la clamidia può essere sottodiagnosticata tra gli uomini.

La valutazione dell'Lgv da parte dell'Ecdc indica un preoccupante aumento dei casi segnalati. L'infezione, causata da Chlamydia trachomatis, presenta sfide uniche a causa delle sue potenziali complicanze di lunga durata. Il rapporto sottolinea l'importanza di strategie di prevenzione mirate e di una sorveglianza rafforzata per frenare la diffusione di Lgv, dato che un crescente numero di casi si verifica tra Msm Hiv-negativi. Anche la ricerca dei casi dovrebbe concentrarsi su questo gruppo, in particolare tra coloro che sono idonei per la profilassi pre-esposizione all'Hiv (PrEp). È probabile che il numero di casi descritti sia sottostimato, in quanto molti Paesi non dispongono di sistemi nazionali di sorveglianza per Lgv e la stessa conferma dell'infezione attraverso la diagnostica molecolare non è ampiamente disponibile.

L'aumento del numero di Ist segnalate rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica. L'Ecdc raccomanda le seguenti azioni: 1) rafforzamento urgente delle attività di prevenzione: è fondamentale intensificare le attività di prevenzione, concentrandosi sull'aumento dei test, sulla messaggistica mirata e su interventi su misura per specifici gruppi a rischio. Social media e 'dating app' dovrebbero essere prese in considerazione per le campagne di prevenzione, oltre agli approcci tradizionali; 2) monitoraggio della resistenza antimicrobica: il monitoraggio continuo della resistenza antimicrobica è fondamentale per stabilire le strategie terapeutiche e affrontare le sfide emergenti.

Recenti rapporti sulla sifilide e sulla sifilide congenita mostrano una tendenza in costante aumento nonostante un calo temporaneo nel 2020. Nel 2021 sono stati segnalati 25.270 casi confermati di sifilide in 28 Stati membri dell'Ue/See, il che rappresenta un aumento rispetto al 2020, quando i casi erano diminuiti per la prima volta in 8 anni. In particolare, gli Msm sopportano un onere sproporzionato, costituendo il 77% dei casi. Nel 2021, circa un terzo degli Msm con sifilide era sieropositivo. Mentre c'è stato un calo dei casi tra gli Msm tra il 2020 e il 2021 e un lieve aumento dei casi eterosessuali maschili, le donne hanno mostrato tassi costantemente bassi di infezioni da sifilide nel 2021. Il numero totale di notifiche di sifilide congenita in 22 paesi dell'Ue/See che hanno costantemente riportato dati per il periodo 2012-2021 ha mostrato un picco nel 2013 seguito da una diminuzione tra il 2014 e il 2017 e un secondo numero elevato di casi segnalati nel 2019. Il numero di casi di sifilide congenita è diminuito nuovamente nel 2020 e nel 2021. Per raggiungere l'obiettivo 2030 dell'eliminazione della sifilide congenita, devono essere vinte sfide nella sorveglianza, nella diagnosi e nel trattamento delle donne in gravidanza.

Nel complesso, questi rapporti segnano un momento critico nella battaglia contro le malattie sessualmente trasmissibili in Europa. Gli sforzi di collaborazione tra le autorità sanitarie pubbliche, gli operatori sanitari e le comunità sono essenziali per frenare la diffusione di queste infezioni e mitigarne l'impatto sulle persone e sui sistemi sanitari pubblici.


fonte: Doctor33 





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