World Cancer Day. Allarme degli oncologi: tumori in crescita tra i giovani

04 febbraio 2024
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World Cancer Day. Allarme degli oncologi: tumori in crescita tra i giovani



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Le diagnosi di cancro nella fascia under 50 sono cresciute del 13% circa dal 2000 al 2019. È il 'Wall Street Journal' a lanciare l'allarme del boom di casi di tumore tra i più giovani negli Stati Uniti e in tutto il mondo, sconcertando i medici. Anche uno studio apparso l'anno scorso su 'Bmj Oncology' - ricorda il quotidiano - ha riportato un forte aumento globale dei tumori nelle persone sotto i 50 anni, con i tassi più alti in Nord America, Australia ed Europa occidentale. I medici stanno cercando di capire cosa li fa ammalare e come identificare i giovani ad alto rischio. Sospettano che i cambiamenti negli stili di vita - meno attività fisica, più alimenti ultra-processati, nuove tossine - abbiano aumentato il rischio per le generazioni più giovani. A confermarlo è anche Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom. All'Adnkronos Salute ha dichiarato: "In Italia tutti gli oncologi medici si sono accorti che da un punto di vista clinico stiamo vedendo sempre più casi di cancro tra i giovani". Un trend che riguarda un po' "tutte le patologie oncologiche: non soltanto i tumori del colon-retto, ma anche quelli al pancreas, al seno, al polmone. Stiamo lavorando a dati precisi, ma una tendenza all'aumento c'è anche nel nostro Paese".

Sotto accusa sono, quindi, gli stili di vita, i cattivi comportamento come sigaretta, alcol, sedentarietà, dieta scorretta. Negli Usa, secondo dati federali, i tassi di diagnosi sono aumentati nel 2019 a 107,8 casi ogni 100mila persone under 50 anni, in crescita del 12,8% rispetto a 95,6/100mila del 2000. "I pazienti stanno diventando più giovani", afferma Andrea Cercek che co-dirige un programma per pazienti con cancro gastrointestinale a esordio precoce presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dove è stata curata Meilin Keen, una 27enne dalla cui vicenda parte l'articolo del Wsj. Nel giugno scorso Meilin stava studiando per l'esame di avvocato quando ha iniziato a vomitare sangue, scoprendo così di avere un cancro allo stomaco per il quale è stata operata. Cercek ritiene "probabile" che alla base del boom di tumori negli under 50 ci sia "qualche cambiamento ambientale, qualcosa nel nostro cibo, nei nostri farmaci o qualcosa che non abbiamo ancora identificato".

"Stiamo vedendo sempre più giovani che contraddicono l'insegnamento classico secondo cui il cancro è una malattia dell'invecchiamento", evidenzia Monique Gary, direttrice medica programma oncologico, Grand View Health Pennsylvania. Ma di fronte a un sintomo insolito, avere un tumore non è la prima paura di un ragazzo. Soffrendo fin da quando andava al liceo di bruciori allo stomaco e reflusso, e avendo assunto antiacidi per mesi mentre si preparava per l'esame di abilitazione, la stessa Meilin quando ha perso l'appetito e ha vomitato sangue inizialmente credeva di aver bevuto troppo caffè. È andata al Pronto soccorso solo quando le si è oscurata la vista e si è sentita svenire. In ospedale i medici l'hanno stabilizzata e sottoposta a indagini, e quando uno di loro avanzò l'ipotesi di un batterio cancerogeno, Meilin quasi rise. "Non ho pensato mai al cancro finché non l'ho avuto", confessa.

Il tasso di mortalità per cancro negli Stati Uniti è sceso di un terzo dal 1991 - rimarca il Wsj - grazie alla riduzione del fumo, a cure più efficaci e agli screening per la diagnosi precoce. Tuttavia, l'aumento dei tumori a esordio precoce minaccia di frenare i progressi fatti nella lotta al cancro, anche se i tumori continuano a colpire molto più spesso gli anziani. Nel 2019 un quinto dei nuovi malati di cancro del colon-retto aveva meno di 55 anni, dato quasi raddoppiato rispetto al 1995. E i pazienti più giovani spesso ricevono la diagnosi quando il tumore è in fase avanzata, tanto che i tassi di mortalità per cancro del colon-retto tra gli over 65 stanno diminuendo, mentre crescono negli under 50. "Un dato inquietante", definisce i numeri dello studio del Wsj Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano. "Negli ultimi 20 anni si è registrato un netto aumento dell'incidenza di alcuni gravi tumori tra i giovani. E non sappiamo ancora il perché". In dicembre Aiom e Fondazione Aiom hanno diffuso l'ultimo rapporto 'I numeri del cancro in Italia', rammenta Cinieri. Il report indica che "nel 2023 sono 395mila i casi di cancro previsti nel nostro Paese", 208mila negli uomini e 187mila nelle donne, "in incremento non enorme, ma che c'è, sia negli uomini che nelle donne, anche se più per gli uomini". Però "il dato importante riguarda i morti risparmiati", rimarca l'oncologo. "Sia negli uomini che nelle donne italiane - si legge nel rapporto - il numero osservato per morti causate da tutti i tumori nel loro complesso è stato ogni anno, dal 2007 al 2019, inferiore al numero atteso rispetto ai tassi medi del 2003-2006. Negli uomini, il numero di morti oncologiche evitate è passato da 4.143 nel 2007 a 28.952 nel 2019. Quanto alle donne, il numero di morti oncologiche evitate è passato da 614 nel 2007 a 9.346 (-11%) nel 2019".

Numeri sui quali Cinieri insiste, che "fanno onore al nostro sistema sanitario nazionale e che gli Usa non possono vantare".


Anna Capasso






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