29 novembre 2006
Tac addome
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26 novembre 2006
Tac addome
Gent. Mo Medico mia mamma di 77 anni con gammopatia monoclonale è stata sottoposta il 29/09/06a tac addome con mezzo di contrasto(procedura standard) per accertamenti alle vie biliari. Dopo una set. sono aumentati i dolori alla schiena. A un mese dalla tac è stata ricoverata per insuf. renale, appena in reparto i medici mi hanno detto che avrebbe dovuto fare la tac con preparaz. Come precauzione, nell' ipotesi di mieloma. Quanto potrebbe avere accelerato l'insuf. renale, in termini di tempo(mesi, un anno?)considerando che iniziano ora la terapia con melfalan e cortisone. Se non avesse ancora l'insuf. Renale quanto la cura potrebbe aver contribuito a ritardare l'insorgere di questa. Sono stati effettuati tutti gli esami radiogr. ossea, scintigrafia, biopsia; il midollo osseo è interes. Per il 65% Grazie cordiali saluti M.Risposta del 29 novembre 2006
Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO MARTUCCI
Nella Sua domanda è implicito il "rimprovero" al Sistema Sanitario per quel mese di "ritardo" con cui sarebbe stata iniziata la terapia, ma col senno di poi è facle per tutti dire che con quella diagnosi si poteva partire prima con le cure, ma la verità è che anche la formulazione di una diagnosi, con l'esclusione delle varie ipotesi, l'esecuzione delle indagini chimiche, specialistiche e strumentali, ha dei tempi tecnici di durata e, in fondo, un mese non è un tempo così drammatico; possiamo anche discutere in quale realtà i Sanitari si sono trovati a operare nel caso specifico, ma su questo non sono in condizioni di entrare nel merito. Poos dirLe, invece, che la precisione con cui ci chiede di pronunciarci su impossibili previsioni "su eventuali accelerazioni o ritardi se. . . " una risposta si potrebbe fornire solo se la Medicina fosse una scienza matematica. . . ma, almeno allo stato attuale, non lo è ancora !
Dott. Vincenzo Martucci
Medico Ospedaliero
Specialista in Ematologia
UDINE (UD)