Metastasi fegato e polmoni

13 gennaio 2011

Metastasi fegato e polmoni


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19 dicembre 2010

Metastasi fegato e polmoni

Illustri Dottori,
vorrei un Vostro gentile consulto riguardo un mio parente di 54 anni.
L'anno scorso gli è stato diagnosticato un adenocarcinoma al colon moderatamente differenziato, poi operato nell'aprile di quest'anno.
Qualche giorno fa, durante una tac di routine per follow up hanno riscontrato quanto segue:

"Torace - Gabbia toracica simmetrica. Presenza di lago azygos.
A carico di entrambi i polmoni si riconoscono alcune formazioni nodulari di dimensioni comprese tra pochi mm e circa 1 cm, quest'ultima alla lingula in paracardiaca, che in prima ipotesi sono riferibili ad localizzazioni secondarie di malattia.
Non adenopatie mediastiniche o ilari.
Tiroide aumentata di volume e disomogenea, specie a livello del lobo destro che presenta parziale sviluppo intratoracico.
Non versamento pleurico bilateralmente.
Addome - Fegato di dimensioni un poco aumentate e densità diffusamente disomogenea per la presenza di plurime formazioni ipodense a carico di entrambi i lobi, la maggiore delle quali con diametro di 3, 5 cm in corrispondnza del lobo sinistro che, per caratteristiche densitometriche e comportamento contrastografico, sono da riferire a secondarismi.
Alcuni linfonodi aumentati di dimensioni e sospetti in senso secondario sono riconoscibili in sede paraaortica sinistra, di cui il maggiore presenta diametro massimo di 2 cm.
In sede inguinale sinistra si riconosce tumefazione solida di 1, 5 cm parzialmente compresa nel campo d'indagine, possibile espressione di adenopatia a tale livello, eventualmente meritevole di approfondimento ecografico mirato.
Non alterazioni tomodensitometriche focali a carico di milza, pancreas, reni e surreni.
Endoprotesi dell'aorta addominale associato a stenting dell'arteria renale sinistra. La sacca aneurismatica aortica esclusa in sede sottorenale, per quanto valutabile compatibile con la tecnica d'esecuzione dell'esame, appare indenne da segni di endoleak.
Dilatazione del tripode celiaco poco dopo l'origine che presenta diametro massimo di 14 mm.
Vescica poco distesa aveva per quanto notare indenne da vegetazioni parete.
Alcuni linfonodi e dimensioni massime inferiori al centimetro ed aspetto ancora compatibili con linfonodi reattivi sono riconoscibili in sede iliaca esterna bilateralmente. "
Attualmente è in cura a Milano e l'oncologo di competenza sembra voglia ipotizzare la via chemioterapica escludendo quella chirurgica.
Secondo voi è possibile operare? So che la situazione è tutt'altro che rosea, ma vorrei valiare qualsiasi possibilità ascoltando svariati pareri.
Vi ringrazio

Risposta del 13 gennaio 2011

Risposta a cura di:
Dott. VINCENZO CERRETA


Egregio signore sono perfettamente d'accordo col giudizio dell'oncologo in questi casi un intervento chirurgico non è assolutamente indicato, l'unica terapia possibile, sia pure con tutta la problematica lagata a tale trattamento, è la chemioterapia.

Dott. Vincenzo Cerreta
Casa di cura convenzionata
Medico Ospedaliero
Specialista attività privata
Specialista in Radioterapia
Monza (MB)



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