Imitare il picchio: dalla piccozza al martello pneumatico

28 dicembre 2018

Imitare il picchio: dalla piccozza al martello pneumatico



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Leonardo da Vinci affermò che un uccello è un meccanismo che funziona secondo le leggi della matematica e che l'uomo non deve fare altro che mettere a punto una macchina che sia in grado di riprodurre tutti i suoi movimenti. È proprio con il genio fiorentino che inizia, nel XV secolo, la storia della biomimesi come la intendiamo oggi.

Robotica e mondo animale


Che cos'hanno in comune un crostaceo e un computer? Molto più di quanto si possa pensare. Gli scrittori di fantascienza immaginavano i robot del futuro come repliche degli esseri umani. In realtà, la robotica odierna punta sul mondo animale. Ciò che gli animali - e a volte addirittura le piante - possono insegnare ai robot sono innanzitutto le modalità di spostamento, che sono di una varietà e un'ingegnosità che sfidano le leggi della fisica. Gli animali sono in grado di camminare sull'acqua o sui soffitti, padroneggiano il volo stazionario meglio di qualsiasi elicottero, si nascondono nelle fenditure del terreno, si spostano perforando il sottosuolo... Il mondo animale può fornire le risposte a innumerevoli problemi di ingegneria, se si riesce a imitarlo.

L’imitazione degli esseri viventi


La biomimesi è l'imitazione degli esseri viventi, l'imitazione dei processi naturali al fine di realizzare nuove tecnologie o di migliorare quelle esistenti. Il libro Biomimesi - Quando la natura ispira la scienza rivela come gli animali e le piante abbiano potuto fornire ispirazione a inventori, ingegneri, architetti, scienziati ecc., sia nei secoli passati sia in tempi più recenti. Inoltre, spiega anche perché la biomimesi sia diventata uno degli aspetti più promettenti della ricerca scientifica contemporanea, portatrice di scoperte e invenzioni affascinanti e di tecnologie non dannose per l'ambiente. Si tratta di tecnologie non inquinanti, di materiali interamente riciclabili, di energie rinnovabili, di tecniche che richiedono una quantità decisamente ridotta di energia, persino passive.
Tutto ciò può anche sembrare un'utopia, ma le soluzioni tecnologiche sono presenti in natura. Esistono già sistemi passivi di climatizzazione e di estrazione delle acque, come sono già in commercio, per esempio, un rivestimento "naturalmente" antisettico (è la struttura della sua superficie che lo rende antisettico, non l'applicazione di un prodotto chimico), una colla industriale per il legno che non contiene elementi tossici e dei rivestimenti per l'edilizia autopulenti: questi tre prodotti imitano rispettivamente le caratteristiche dello squalo, della cozza e del loto.
Alcune delle invenzioni o dei progetti descritti in questo libro possono sembrare fantascienza, ma è un dato di fatto che la biomimesi, oggi, influenzi le tecnologie più avanzate. Un dispositivo di esplorazione spaziale che vola come una farfalla notturna, pannelli solari che effettuano la fotosintesi come le piante, un dirigibile che si muove come una trota... Tutti questi progetti sono oggetto di studi approfonditi e potrebbero, a breve o a lungo termine, fare parte della nostra realtà.
La storia della biomimesi è anche la storia di persone appassionate: naturalisti, inventori, ingegneri, biologi, architetti, tutti, in un modo o nell'altro, affascinati dalla natura e dalle sue ricchezze (anche se ciò non significa che fossero degli "ecologisti" nell'accezione moderna del termine). È anche una storia di incontri, di scoperte avvenute in collaborazione, di intuizioni nate dal confronto di un'idea con un'altra.

Biomimicry: imparare dalla natura

Nel libro Biomimesi - Quando la natura ispira la scienza si parla anche di biomimicry, la scienza che si prefigge di imparare dalla natura l'utilizzo di strumenti per dare vita a un'industria, un'agricoltura, un'architettura o a stili di vita che non siano nocivi per l'ambiente e che siano, come la natura stessa, riciclabili e autonomi a livello energetico. Se ricercatori e industriali si occuperanno sempre più di biomimesi (e soprattutto di biomimicry), la natura potrebbe fornire le soluzioni ai problemi cruciali del mondo moderno: la salvaguardia dell'ambiente e la scarsità di fonti di energia. E se la natura e la tecnologia non saranno contrapposte, se non saranno incompatibili e ostili l'una con l'altra e se non cercheranno di distruggersi a vicenda, allora molto potrà essere fatto. Forse potremo vedere un futuro se non proprio roseo, almeno "verde". L'avvenire sarà della biomimesi? Lo speriamo vivamente.

Mat Fournier
Biomimesi - Quando la natura ispira la scienza
Edizioni LSWR, 160 pagine




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