Inchiesta sui prezzi dei farmaci: gli sconti non si vedono

14 ottobre 2013
Aggiornamenti e focus

Inchiesta sui prezzi dei farmaci: gli sconti non si vedono



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Qualche differenza esiste, ma non basta a garantire un mercato concorrenziale. E, di fatto, non si vedono benefici per i cittadini. Questo il risultato di un'inchiesta di Altroconsumo sui prezzi dei farmaci e i canali di vendita. Il mercato, dice il giornale dei consumatori, vive una fase di stallo, non c'è una vera liberalizzazione, i canali alternativi alle farmacie non riescono a vendere i farmaci senza obbligo di ricetta a prezzi convenienti come invece succedeva qualche tempo fa.

Negli ipermercati i prezzi sono lievitati del 9,1 per cento in due anni, ciononostante rimangono ancora il posto più conveniente: i farmaci nella grande distribuzione costano circa il 14 per cento in meno rispetto sia alle farmacie sia alle parafarmacie. Queste ultime nell'ultimo biennio si sono avvicinate alle farmacie aumentando i prezzi del 7,1 per cento.

Altroconsumo ha monitorato 69 prodotti da banco tra i più commercializzati in 139 punti vendita (farmacie, parafarmacie, grande distribuzione) di dieci grandi città italiane da nord a sud, scoprendo che la misura introdotta dal governo Monti di applicare sconti anche sui medicinali con ricetta, compresi quelli rimborsabili (fascia A) se a pagarli è direttamente il cittadino, viene applicata solo nel 5,5 per cento delle 109 farmacie interpellate.

"Del resto - scrive il giornale dei consumatore - perché farlo, se i farmaci con ricetta possono essere venduti solo in farmacia e non in un altro canale concorrente? Se non si spezza il vincolo alla distribuzione, la liberalizzazione non parte: a rimetterci saranno i cittadini, le finanze e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, il sistema-Paese". I risultati di questa inchiesta sono stati recapitati al ministero della Salute e a quello dello Sviluppo Economico nella speranza che intervengano sulla situazione.

Altroconsumo ha compilato un elenco di consigli per il consumatore

1. Tu, consumatore devi continuare a esercitare un ruolo attivo per risparmiare, per esempio optando sempre per il generico-equivalente.

2. Devi cercare di memorizzare il prezzo dei farmaci che acquisti abitualmente. E se ti sembra troppo alto, non farti problemi a chiedere uno sconto o a cambiare punto vendita.

3. Prima di andare in farmacia controlla sempre ciò che hai già in casa, probabilmente ha già tutto quello che ti occorre. Evita l'effetto accumulo nell'armadietto.

4. Non c'è alcun bisogno di avere un analgesico diverso per il mal di denti, il mal di testa e i dolori mestruali. Ne basta uno, nonostante la pubblicità ci faccia credere che ne serve uno diverso per ogni evenienza. Alcuni, pur chiamandosi con nomi diversi, sono praticamente sovrapponibili: hanno effetto analogo se non addirittura gli stessi princìpi attivi.

5. Per non accumulare doppioni inutili è fondamentale memorizzare i farmaci con il loro principio attivo, in modo da chiedere al farmacista il più economico con lo stesso principio attivo.



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