A proposito di Personal Trainer e Functional Training

23 luglio 2015
Aggiornamenti e focus

A proposito di Personal Trainer e Functional Training



Tags:

A tutti voi sarà capitato di andare a visitare una capitale di un altro Paese. Normalmente, la prima cosa che tutte le persone fanno quando programmano il viaggio è munirsi di una cartina, poi prenotano un hotel possibilmente in una posizione dalla quale è possibile raggiungere comodamente il centro ed eventualmente scaricano un elenco di posti da visitare. Ovviamente, sarebbe possibile partire ugualmente da casa, arrivare a destinazione, avvicinarsi al centro con i mezzi pubblici, entrare in vari hotel alla ricerca di un posto dove dormire e poi eventualmente mettersi a camminare per le vie della città all'avventura. Nessuno però ci assicura di riuscire a trovare un posto dove dormire o di riuscire effettivamente a raggiungere il centro città o le attrazioni di maggior spicco. In entrambi i casi avreste fatto un viaggio all'estero, godendo di due esperienze differenti.

Il Functional Training ha la stessa valenza di un viaggio. Può rappresentare un quantitativo elevato di chilometri percorsi, durante i quali ovviamente si ottengono dei risultati, ma non previsti e programmati, oppure può essere un meraviglioso tragitto dove partenza e arrivo sono ben codificati e tutte le tappe intermedie sono rappresentate da azioni specifiche. In ogni caso, tutte le persone sono libere di iniziare un percorso senza un programma specifico, provando allenamenti diversi o copiando le peripezie di un video su YouTube, ma un Personal Trainer NO! Un PT è come una guida turistica in un paese lontano e completamente sconosciuto. Deve essere in grado di venirti a prendere all'aeroporto, parlare la tua lingua e avere in testa un piano ben preciso su ciò che avverrà nei giorni successivi. Diversamente sarebbe come andare in un'agenzia di viaggi e non ottenere nessun tipo di informazioni aggiuntive o una pianificazione della vacanza e dover comunque corrispondere del denaro.

Test

La mia visione dell'allenamento funzionale è costituita da una serie di capacità che l'individuo deve ottenere o perlomeno aspirare a raggiungere e costruire su di esse un volume di lavoro atto a migliorare una performance. Mi spiego meglio. Se un mio cliente volesse migliorare la propria corsa, il mio approccio iniziale sarebbe quello di valutare la sua struttura, la sua funzionalità e mobilità e successivamente i livelli prestativi. Se volessi fare un viaggio e non mi assicurassi di avere le ruote gonfie e l'olio nel motore, non andrei da nessuna parte.

Per fare tutto ciò è necessario partire da alcuni test di valutazione che contribuiscano a fornirvi dati utili a stilare un programma di lavoro adatto.

1. La fase iniziale è data da una valutazione visiva del vostro cliente. Quello che vedete sarà già un buona base di partenza per capire la postura della persona ed eventuali compensi. Seguite un ordine ben preciso, osservando le principali articolazioni e curve del rachide. Andate alla ricerca di asimmetrie o di compensi/scompensi. Osservate con attenzione l'appoggio plantare e le dita dei piedi. Infine provate a fare attenzione al modo di respirare, vi potrebbe tornare utile nel percorso globale.

2. In secondo luogo, potreste ottenere ulteriori informazioni molto importanti osservando come si muove il vostro cliente. I test più usati sono i test di flessibilità e mobilità. Io mi addentrerei nella ricerca di informazioni utili con alcuni test più specifici, quali i test funzionali sulle catene miofasciali e un test FMS (Functional Movement Screening) . Per chi non lo conoscesse, il test FMS, ideato da Lee Burton e Gray Cook, è uno strumento estremamente valido per valutare le asimmetrie dei principali movimenti e la funzionalità delle catene muscolari durante l'esecuzione di gesti multi articolari. Fare riferimento a questo test, vi darà una valutazione oggettiva, misurabile e decisamente utile per stilare il vostro programma di lavoro.

3. Una volta valutata la mobilità, la funzionalità delle principali articolazioni e la simmetria dei movimenti, potrete passare ad alcuni test specifici di valutazione della performance, sempre che la struttura del vostro cliente lo consenta. Se vi accorgete che passare alla performance sarebbe prematuro e deleterio, fatelo presente in maniera rassicurante. Comunicarlo nella maniera giusta farà la differenza tra perdere immediatamente il cliente o tenerlo a lungo. Tra i principali test troviamo quelli di forza (inizialmente sub massimali), i test di potenza, di resistenza muscolare e di resistenza cardiovascolare.

Per quanto riguarda quest'ultimo punto, vi consiglio di fare i test necessari. Se un cliente si rivolge a voi per migliorare la propria mobilità articolare e con essa far sparire il proprio mal di schiena, fare un test sub massimale della forza potrebbe essere inutile inizialmente.

Qualità vs Quantità

Quando avrete tutti i tasselli ben chiari allora sarete in grado di impostare un allenamento, bilanciandolo tra la qualità e la quantità del movimento. Badate bene che la qualità del movimento non deve essere mai inferiore alla quantità, pena il rischio di infortuni nel medio/lungo periodo. Se un movimento viene eseguito correttamente a basse intensità lo deve essere anche a intensità superiori, altrimenti quello rappresenterà il punto di miglioramento.

Create una progressione di lavoro che vi porti ad ottenere la performance desiderata, qualunque essa sia. Sfruttate i test con una cadenza periodica per controllare che tutti i parametri siano migliorati in caso di risultati negativi o che siano rimasti invariati qualora fossero stati sufficienti.

Tutto ciò che è misurabile si può migliorare, ma senza farlo il vostro cliente non potrà gioire a pieno dei suoi progressi. Distinguete il vostro allenamento funzionale dai classici allenamenti di vecchia generazione dove il movimento proposto non aveva una propedeutica funzionale, altrimenti le vostre sessioni saranno paragonabili a una sessione di Tone Up o Total Body. La professionalità e il know- how acquisito oggi vi permette di dare risultati incredibili ai vostri clienti in termini di qualità del movimento e conseguentemente di performance. Oggi bisogna assolutamente evitare in tutti i modi di cadere nella trappola di far fare movimento purché faccia bruciare i muscoli e faccia sudare. YouTube è pieno di video assurdi e inutili su come fare tanta fatica a vuoto, senza migliorare delle qualità o peggio ancora creando danni irreversibili! Tanto vale andare in miniera o a spalare la neve in Antartide! Quei format di lavoro sono ormai obsoleti e oggi più che mai bisogna assolutamente valorizzare la professionalità del Trainer distinguendo il functional training dal Functional Training (non so se mi spiego) .

Se sapete qual è il punto di partenza, il punto di arrivo e le aree di interesse, il vostro viaggio non potrà che essere una meravigliosa esperienza. Buon lavoro.

Amir Lafdaigui
(Dott. in Scienze Motorie, Master Trainer per "Life Fitness", General Manager "Home Training")



Salute oggi:

...e inoltre su Dica33:
Ultimi articoli
L’attività fisica fa bene anche se concentrata nel fine settimana
Benessere sport e fitness
13 gennaio 2024
Notizie e aggiornamenti
L’attività fisica fa bene anche se concentrata nel fine settimana
#SET@HOME - Preveniamo la cervicalgia
Benessere sport e fitness
29 dicembre 2023
Notizie e aggiornamenti
#SET@HOME - Preveniamo la cervicalgia
#SET@HOME - Proteggiamo la schiena
Benessere sport e fitness
28 dicembre 2023
Notizie e aggiornamenti
#SET@HOME - Proteggiamo la schiena
Seguici su:

Seguici su FacebookSeguici su YoutubeSeguici su Instagram
Farmacista33Doctor33Odontoiatria33Codifa