Sostenibilità: il riciclo dei materiali cosmetici
Riciclare significa trasformare gli scarti in nuovo materiale in modo da riutilizzare gli elementi che lo compongono per diminuire i rifiuti, prolungare il ciclo di vita e mitigare il consumo eccessivo di materie prime. Se però aggiungiamo creatività al riciclo e diamo valore ad un materiale rendendolo innovativo e utile, ecco che parliamo di up-cycling.
Il termine up-cycling è stato utilizzato per la prima volta nel 1994 dall'ingegnere meccanico Reiner Pilz in seguito alla decisione dell'UE di implementare il sistema di smaltimento dei rifiuti, e oggi racchiude in sé temi legati al riciclo virtuoso dell'economia circolare, non solo zero-waste, ma soprattutto per creare valore aggiunto a una sostanza a fronte di un basso consumo energetico.
In cosmesi il tema dell'up-cycling è molto sentito, molti brand basano la loro forza su questo.
Tra gli ingredienti più interessanti provenienti dagli scarti alimentari troviamo tutti i microgranuli ottenuti da noccioli legnosi e poi utilizzati negli scrub esfolianti. Importante passo avanti anche perché le microplastiche di polietilene sono state bandite da tempo. Oltre ai noccioli legnosi anche gli scarti della lavorazione del caffè, delle fragole o di altri frutti danno origine a microgranuli interessanti. Sempre dagli scarti alimentari si ricavano importanti molecole antiossidanti provenienti delle lavorazioni del pomodoro, ricco di licopene, o dell'uva che contiene polifenoli utili per prevenire i danni da photoaging. Inoltre, alcuni cosmetici utilizzano acque di scarto per le loro formule, come quelle provenienti dalle lavorazioni delle melograne e delle mele.
Il campo dell'up-cycling sta diventando sempre più interessante e da seguire e cercare all'interno dei cosmetici!
Giulia Penazzi
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