Equivalenti: un diritto anche per gli animali domestici

23 giugno 2015
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Equivalenti: un diritto anche per gli animali domestici



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Il 42 per cento degli italiani possiede un animale, con una netta preferenza per cani e gatti. Ma con la crisi economica, le gioie legate alla presenza di un pet vanno a braccetto con i dolori in caso di problemi di salute.
La ragione? I costi dei farmaci veterinari, che sono spesso piuttosto elevati. E quasi sempre senza la possibilità di avere a disposizione la scelta tra originator e generico. Ad eccezione di antibiotici e antinfiammatori, infatti, il panorama degli equivalenti per uso veterinario è piuttosto scarso. A rendere ancora più rovente il problema delle cure per gli animali domestici è anche il fatto che l'attuale normativa prevede che non sia possibile prescrivere farmaci per uso umano nel caso in cui siano disponibili con lo stesso principio attivo, medicinali veterinari. Risultato? Un aggravio anche superiore al 100 per cento, secondo quanto calcolato dall'Enpa, Ente nazionale protezione animali. Per questo, concordano veterinari, proprietari di animali, esponenti della Protezione animali, sarebbe necessario da parte del ministro della Salute Beatrice Lorenzin una revisione delle regole relative alla prescrizione. E far sì che venga resa obbligatoria anche sulla ricetta di medicinali per uso animale la specifica del principio attivo, anziché solo della marca.



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